X Factor 2011: quando il gioco si fa duro... i giudici iniziano a litigare

X Factor, quello vero, è iniziato con l'esecuzione degli inediti. Ospiti i Negramaro

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La tanto attesa ed annunciata serata di presentazione degli inediti è finalmente arrivata. Otto nuovi brani da ascoltare che finalmente danno un’identità alle aspiranti popstar rimaste in gara. L’aspettativa è altissima perché i giudici definiscono questo quinto appuntamento con i live di X Factor quasi una finale.

Si capisce subito che è una serata diversa dalle altre dagli ospiti che aprono la puntata, i Negramaro, per la prima volta sul palco del talent, introdotti e accompagnati dai concorrenti che cantano i loro pezzi più famosi.
Visto com’è andata la scorsa settimana con la decisione contestatissima di Gianni Morandi, Alessandro Cattelan, da bravo presentatore, chiede al pubblico di fare un piccolo sforzo e di votare mettendosi nelle vesti di un discografico e non in quelle dei fan. In pratica, se il pezzo è orribile ma il cantante vi sta simpatico, non votatelo. Per noi, il vero X Factor inizia stasera, cadono le maschere, si affilano le unghie e prendiamo atto che il passaggio di Morandi deve avere innescato un effetto domino di scontentezza e malumore che, dopo un inizio da famiglia del Mulino Bianco prenderà forma, e anche violenta, a fine serata. Ma procediamo per gradi.

Inizia la competizione e rompe il ghiaccio Lorenzo Licitra, indubbiamente l’interprete, insieme a Samuel, più talentuoso, se non altro dal punto di vista tecnico. Per lui è stato confezionato un brano in inglese, nonostante le note resistenze della sua giudice Mara Maionchi verso la lingua straniera. In the name of love, si sente fin dai primi accordi, è un brano ruffiano, il ragazzo è brillante e lascia già intravedere il vincitore di questa undicesima edizione. E la Maionchi lo trova anche addirittura leggermente più erotico del solito.

Dopo tutti i discorsi fatti sulle canzoni in italiano, anche con Gabriele, il diciottenne della categoria Under uomini la scelta ricade su un brano dal titolo Limits scritto da lui lo scorso anno e presentato alle selezioni. Le fan tra il pubblico sanno già le parole, si vede che il ragazzo, versione italica di Shawn Mendes, ha già un suo seguito. In fondo la canzone è piacevole, perfetta per un novello teen idol.

I giudici sono entusiasti, tuttavia Manuel Agnelli, come un bastian contrario pacato, è molto serio e, pur complimentandosi con i due ragazzi, rimprovera a Lorenzo di non avere osato qualcosa di più sperimentale e a Gabriele di non avere tradotto il suo brano in italiano.

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Si prosegue con Chosen dei Maneskin, visti dalla giuria come una rivelazione e qualcosa di unico nella scena musicale italiana. Il gruppo si presenta con il brano autocelebrativo, arrogante e sopra le righe già presentato alle Auditions e che gli ha decisamente portato fortuna. Dobbiamo attendere Andrea Radice e una scatenatissima e frizzantissima Mara Maionchi, che non si risparmia in colorite imprecazioni, per il primo inedito in lingua italiana, Lascia che sia, noioso, uguale a tanti altri. Lui si impegna, è a suo agio, ma non ci entusiasma e non ci sentiamo di essere buoni a tutti i costi come pare abbia deciso di fare Fedez a questo giro.

Con Le parole che non dico mai, scritto direttamente dal suo giudice Levante, arriva il turno della miracolata di questo X Factor 11, Rita Bellanza, la ragazza fragile, quella che se canta male è perché ha un torace stretto, quella che deve andare avanti a tutti i costi, quella che è stata graziata anche in un ballottaggio in cui pareva scontata la sua uscita. Ogni scusa è buona per salvarla e anche stavolta ce la fa con un brano costruito su misura per lei. Prova da cantautore superata invece per Samuel Storm che con The story ci racconta la sua storia, con lo stesso trasporto e coinvolgimento che ormai conosciamo bene. Però, proprio come fa notare Agnelli, basta con i racconti tristi, è ora che il ragazzo inizi a parlarci di altro altrimenti gli rimarrà appiccicata l’etichetta del virtuoso migrante che ha trovato fortuna in Italia e non riuscirà più a staccarsela di dosso.

I Ros ci colgono di sorpresa con un brano che si intitola Rumore alle cui doppie voci partecipa il loro giudice, prestazione che denota sicuramente stima da parte del leader degli Afterhours verso un gruppo così innovativo e diverso come il terzetto capitanato dall’esuberante Camilla che ha l’unico difetto di cantare sempre nello stesso modo. Ok essere riconoscibili per il proprio stile, ma davvero non ci immaginiamo proprio a sentire un intero disco fatto così.

Enrico Nigiotti, da vero cantautore, se la suona e se la canta. Il suo inedito si intitola L’amore è, ma anche questo l’abbiamo già sentito alle selezioni. Fedez si sbilancia e dice che secondo lui è il brano che radiofonicamente funzionerà più di tutti gli altri. Ma Agnelli lo trova troppo classico, però finalmente si lancia in un apprezzamento inaspettato e rivolto a Nigiotti dice che lo trova bravissimo.

I giudici, in questa quinta diretta, sembra quasi che rivestano un ruolo predefinito: il buono, il cattivo, la ribelle e l’anonima. A voi fare gli abbinamenti, ma il gioco è facile. E questa storia degli inediti in realtà già sentiti suona un po’ una scelta furbetta, perché proporre al pubblico qualcosa che suona familiare sembra una paraculata senza precedenti.

Tornano sul palco i Negramaro, incantano la platea e raccontato con sincerità di essere quasi stati sul punto di sciogliersi. Il televoto decide che l’inedito meno gradito sia quello di Gabriele Esposito che quindi va al ballottaggio.
Si rimescolano tutte le carte con le esibizioni delle cover che si susseguono senza sosta una dietro l’altra. Fedez dimostra di amare il rischio assegnando a Samuel Rollin’ in the deep di Adele, che, e a chi non è più di primo pelo non può non avere ricordato terribilmente Terence Trent D’Arby. Raggiungono la sufficienza i Ros in versione Blur, buona prova per Rita che canta Águas de Março, forse il pezzo per lei più azzeccato, così come va bene Andrea, anche se un tantino troppo karaoke style, con Can’t stop the feeling di Justin Timberlake.

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Perfetto Licitra che canta Gotye e travolgenti i Maneskin con Take me out dei Franz Ferdinand mashuppato al loro inedito, giusto per calcare ancora la mano sulla loro presunzione che sta diventando un marchio di fabbrica. Nigiotti con chitarra si cimenta con L’isola che non c’è e riesce ad emozionare e a farlo a modo suo, che non è roba da poco. Ah, c’è anche Gabriele, che proprio non ci rimane in mente, con Oroscopo di Calcutta, senza infamia né lode.
Tutti i giudici trovano strepitosa la cover di Samuel, il pubblico del televoto è d’accordo e quindi Fedez scampa il rischio di trovarsi i suoi due concorrenti al ballottaggio. La sfida è con Levante e la superprotetta Rita. Agnelli esprime tutto il suo gaudio con un sonoro va*****o per aver passato il turno con i Ros che vedeva ormai in direzione uscita.

Fedez chiede ai suoi colleghi di andare al tilt e fare decidere al pubblico chi eliminare, ma mentre in uno dei ballottaggi precedenti la stessa richiesta formulata da Agnelli era stata accolta, stavolta i colleghi lo ignorano e decidono di buttare fuori Gabriele e di salvare ancora una volta, ed inspiegabilmente, Rita. E si scatena la guerra, Fedez è giustamente arrabbiato, sa che dal televoto sarebbe uscito vincitore il suo concorrente e quindi subisce l’infausto esito come un’ingiustizia. Un'altra puntata si chiude con musi lunghi e Daniela Collu, che, poverella, deve reggere la situazione da sola tenendo a bada tre belve furiose. Levante rimane in disparte, la polemica si infiamma, volano parole grosse, Fedez se la prende con Manuel, gli dà dello s*****o, Agnelli incolpa Mara di non avere capito la richiesta di Fedez e quindi, siccome ha votato per ultima, implicitamente scarica su di lei la responsabilità. Fedez si alza e se ne va infuriato. La Maionchi si irrita sul serio e maltratta la Collu che cerca di alleggerire la tensione.

Forse siamo giunti al punto di non ritorno, di certo attendiamo stavolta con ansia il prossimo live per vedere cosa accadrà dietro a quel bancone e come continuerà la faida tra i giudici. Perché quando il gioco si fa duro… i giudici iniziano a litigare.

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