X Factor 12: secondo appuntamento con le audition
Ecco cosa è accaduto nella serata di ieri di X Factor
Quest’anno le adolescenti, meglio se accompagnate da uno strumento musicale, sono in pole position.
Ne premiano due ma poi sono pronti invece a bocciare senza riserve Anna che, accompagnandosi con il piano, arriva timida ma convinta di conquistare la giuria, si siede al piano e intona, struggendosi come una che ha mangiato pesante, E la luna bussò di Loredana Bertè. L’effetto è di una bambina che ha messo le scarpe grandi e con i tacchi della mamma ed ora non sa camminare, ma gongola felice finché non le dicono “si sente che non hai vissuto”, “hai la voce molto grezza, devi darti tempo”. Dal riso al pianto, come per i fanciulli, è un attimo, lei non è pronta a sentire le critiche costruttive dei giudici, vede apparire davanti a sé un gigantesco no! e allora ci pensa Mara Maionchi a spiegarle che un sì sbagliato è peggio di un no giusto. E lo dice in modo così pacato e convincente da farci pensare,come sempre, che abbia ragione.
La chitarra porta invece fortuna al diciannovenne Luca e anche al suo coetaneo Leonardo, in cui i giudici riconoscono una voce unica e apprezzano la scelta di presentare un pezzo “antico” come “Fly me to the moon” rivisitato in chiave moderna. Con quattro sì passa alla fase successiva anche la toscana Renza, per cui vale la regola della chitarra ed nella quale Asia Argento intravede una sorta di Joni Mitchell che canta Bob Marley. Apprezzatissimo il giovane rapper Anastasio che colpisce Fedez per il suo talento nello scrivere le rime e che convince Manuel Agnelli, che capta immediatamente l’esigenza che ha il ragazzo di raccontarsi. A sorpresa, e dopo avergli strappato la promessa di non presentarsi ai Bootcamp, i giudici regalano la promozione anche ad Angelo Oliva, un volto noto delle selezioni del talent show, che già lo scorso anno si era scagliato contro tutti accusandoli la giuria di incompetenza e quest’anno, come nulla fosse, arriva più pimpante che mai a cantare, fuori tempo e stonato, Se bruciasse la città di Massimo Ranieri. Il signor Oliva, che la Maionchi lo scorso anno aveva definito una vera pippa, stavolta, ad Asia Argento che non apprezza la sua vocalità, ribatte “Non me ne frega niente se non sono il tuo genere”. Ma l’ennesimo rifiuto gli brucia, quindi baratta il suo ritiro definitivo con una promozione universale. Auguriamoci che sia davvero l’ultima volta che fa capolino nel programma e che non pensi di ritornare sotto mentite spoglie.
Gli Shades portano America di Gianna Nannini pensando di arruffianarsi la Maionchi, che del brano fu produttrice, ma invece fanno un gran buco nell’acqua e pure l’infelice presentazione dei Novel che esordiscono dichiarando di avere scritto una hit estiva non porta bene. Il motivetto dall’accattivante titolo Giga byte, che sembra tanto simile a Polaroid di Riki di Amici (e quindi forse la band ha solo sbagliato talent) ha un simpatico ritornello fa “Non ho più spazio sul cellulare, sei nella mia memoria ormai, anche se non ho più giga byte”, ma per la Argento la canzonetta manca di anima mentre per Agnelli il testo è semplicemente irritante.
Va meglio ai Red Bricks Foundation, nonostante il loro nome sia per Mara Maionchi pressoché impronunciabile. Il frontman del gruppo, una sorta di giovane Richard Ashcroft vestito proprio come uno che bazzica Londra e la sua suburbia, spiega che si sono ispirati ai mattoncini rossi tipici delle case inglesi, ma, nonostante il dettaglio british, la sua voce non riesce a mettere d’accordo Agnelli che definisce il suo cantato “maleducato ed interessante” e Fedez, che invece vede il ragazzo molto spaesato sul palco. I due giurati si scontrano anche quando è il turno della graziosa Isotta che, portando un brano di Adele, affascina solo Agnelli, forse attirato più dal suo aspetto che dalla vocalità. Poi però arriva Alessandro a mettere di nuovo tutti d’accordo con un inedito leggero ed intelligente e ad entusiasmare anche il quinto giudice special guest della puntata, Lodo Guenzi de Lo stato sociale.
Alessandro racconta, con un sorriso contagioso, di essere stato un ragazzino ciccione ed effemminato e per questo motivo anche oggetto di insulti e cattiverie. Ci pare un altro caso umano in agguato, invece no, questo concorrente è spiritoso e Fedez paragona il suo brano ad un pezzo di Malgioglio, privo però dell’aspetto caricaturale. Un bel complimento e anche la platea applaude. E quando ci pareva di scorgere già l’idolo di questa edizione, ogni nostra speranza si è rivelata vana alla partenza della base musicale. Simone si presenta dicendo di essere avvezzo alle telecamere, di essere appassionato di blues e di avere un bel background. Fa l’attore, di film porno e a questo punto lo sketch comico è inevitabile. Fedez gli domanda “Ma da piccolo eri un bimbominkia?”, lui ride e dice a Mara Maionchi di averla conosciuta anni prima quando lei andava a trovare, a Capolungo, un’amica campionessa di burraco. Il nome della località dice già tutto da sé, ma quando è il momento della prova canora, capiamo subito che Pugni chiusi di Demetrio Stratos non è certamente alla sua portata. I giudici, a malincuore, lo devono bocciare e lui allora, tentando l’ultima carta, avanza una proposta “Posso farvi un pezzo a cappella?”. Dopo questa, si può calare… il sipario. A giovedì prossimo!