X Factor 11: serata strana, fischi a Morandi e una chiusura tra malumori generali
Sul palco di X Factor si festeggiano i trent'anni degli Afterhours, ma gli esiti della serata lasciano con un po' di amarezza
La gara si apre anche questa settimana con Camille. Prosegue la trasformazione sexy della giovane fiorentina che canta “Sorry not sorry” di Demi Lovato ed in questa nuova veste ritrova entusiasmo e ottima vocalità. Così come Samuel Storm che, con un brano che sembra gli sia stato cucito addosso, “A song for you” di Donny Hathaway, ritorna ad essere quello che abbiamo sentito alle audizioni. Lui è contento e i giudici pensano che il ragazzo riesca magicamente a rinfrescare pezzi classici e a renderli attuali. Mara Maionchi però si gioca il suo asso nella manica assegnando a Lorenzo Licitra, il nostro preferito, un brano storico dei Metallica, “Nothing else matter”, che lui reinterpreta a modo suo e a guardarlo su quel palco, complice anche la spettacolare scenografia creata per lui da Tommassini, pare di vedere l’esibizione di una vera popstar da Music Awards. Agnelli a questo giro è entusiasta, perché la cover è riuscitissima, Lorenzo canta bene, è perfettamente a suo agio e i superlativi su di lui si sprecano. La prima cosa che ci salta all’occhio è che si stia improvvisamente risollevando il livello, dopo settimane di rodaggio.
I Ros viaggiano sempre sul filo del rasoio, stavolta con il brano degli Arctic Monkeys “Why’d You Only Call Me When You’re High?” rischiano, ma non convincono. E se parliamo di azzardo, una patata bollente di dimensioni gigantesche viene mollata nella mani di Enrico Nigiotti dalla Maionchi che, appioppandogli “Make you feel my love” di Bob Dylan, espone il suo concorrente al serio rischio di venire linciato pubblicamente qualora osasse maltrattare il brano. Ma Mara sa quello che fa e riesce a vincere anche le resistenze di Agnelli, fino allo scorso live estremamente critico nei confronti del cantautore livornese che invece, spinto anche più di chiunque altro dal desiderio di fare sentire il proprio inedito, ce la mette tutta e ci regala una bellissima performance che conquista anche il suo più severo detrattore.
Andrea Radice, della categoria Over, così come abbiamo visto essere l’unico a prendersi la libertà, mai concessa a nessuno, di parlare dopo l’esibizione, è anche l’unico ad opporsi alla sua giudice che lo vorrebbe cantante e ballerino. Nei filmati dei daily dice chiaramente che preferisce concentrarsi sul canto e poi eventualmente, se necessario, occuparsi anche del ballo. Il ragazzo ha le idee chiare e il suo mashup di “Love me again” e “ Get lucky”, nonostante qualche imprecisione nell’intonazione e un’evidente rigidità corporea sul palco, diverte i giudici e anche se, come dice Mara, non è proprio Fred Astaire, il cantante pizzaiolo “tiene botta”.
E dato che pare proprio sia la serata degli esperimenti estremi, Fedez non vuole essere da meno dei suoi colleghi e al giovanissimo Gabriele assegna un pezzo storico come “Hotel California” degli Eagles, per dimostrare che il suo concorrente della squadra Under uomini non è solo un teen idol, ma ha la maturità e la tempra per cimentarsi con un brano di tale portata. A dire il vero a noi è sembrato un bambino alle prese con un gioco per adulti ed in effetti, come fanno notare gli altri giudici, non si capisce l’identità di questo ragazzo e neppure cosa voglia davvero fare. Mara dixit “È un ragazzo giovane che fa Hotel California”: la verità condensata in una frase che esprime molto più di mille parole.
Fine delle tre manche. I meno votati, come giusto che sia, sono Camille, Rita e Gabriele. Al termine dei loro cavalli di battaglia si decide chi è definitivamente fuori dai giochi. Rita si tira la zappa sui piedi riproponendo “Sally”, perché a sentirla cantare ora, ci chiediamo se sia la stessa persona delle audizioni, al contrario di Camille che invece dà tutta se stessa fino all’ultimo con una versione esplosiva di “Bang bang” di Jessie J. e Gabriele che fa la sua esibizione accompagnandosi con la chitarra. Gianni Morandi deve decidere chi salvare dei tre e dopo avere ripetuto le solite banalità sul fatto che siano tutti forti e che non sia facile scegliere, commette il più grande errore della sua vita andando contro il volere del pubblico. A dire il vero, lui che da sempre è amato indistintamente da tutti, di sicuro neppure pensa che sopra di lui, anzi, dietro alle sue spalle, si trovi il vero quinto giudice del talent e che già nel corso della puntata si sia espresso, con applausi concessi o negati, in maniera inequivocabile.
Morandi salva Rita, perché alle selezioni aveva cantato bene, incurante del fatto che da quel momento in poi non abbia in realtà mai più dato prova di essere una grande cantante. Dal pubblico si leva un interminabile coro di fischi, Morandi si stupisce, non gli era probabilmente mai successo prima. Cattelan, da bravo padrone di casa, cerca di mettere una pezza dicendo che i fischi non sono di certo rivolti al Morandi cantante, ma solo al Morandi giudice. Di sicuro X Factor non è il suo ambiente ideale e se la giacchetta paillettata da supergiovane poteva essere di buon auspicio, dopo questa sua azione scellerata, sappiamo che mai e poi mai potrebbe prendere uno dei posti dietro al bancone. I giudici veri a questo punto decidono di eliminare Camille ma solo perché ha meno possibilità, dal punto di vista meramente discografico, di Gabriele, però concordano tutti sul fatto che nessuno di loro due meritasse di uscire. In pratica ci stanno implicitamente dicendo che Morandi ha fatto una grande min***ata.
Fedez all’improvviso annuncia che un lutto improvviso ha appena colpito il direttore musicale del programma Fabrizio Ferraguzzo. La notizia coglie tutti di sorpresa, cala una profonda mestizia, per cui anche l’eliminazione deve considerarsi tutto sommato cosa di poca importanza, come sottolinea Cattelan, rispetto ai veri eventi tragici della vita
Lo Strafactor non riesce a risollevare l’umore di una serata strana, conclusasi con tristezza, malumori e un’eliminazione ingiusta.
Reset. La prossima settimana sentiremo gli inediti, si riparte da zero.