WOW Spazio Fumetto: i fondi inizialmente negati per una svista del Ministero dei Beni Culturali
Al WOW Spazio Fumetto per una svista sono stati inizialmente negati dei i fondi dal Ministero dei Beni Culturali
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Luigi Bona - Con dieci anni di attività e centinaia di mostre che hanno riscosso successo di pubblico e critica, un gemellaggio internazionale con il Museo del Fumetto di Bruxelles, un archivio con più di 800mila pezzi prestati anche ad importanti realtà museali italiane, ci aspettavamo che WOW Spazio Fumetto avesse diritto ad essere aiutato con un contributo. Non solo, ma anche a non essere apostrofato come “un luogo espositivo di cose prive della qualità di beni culturali” venendo liquidato con poche righe scritte in burocratese. Non è così che si aiuta la cultura. Cercheremo di continuare con i pochi aiuti che abbiamo e con le risorse che arrivano dai corsi di didattica e dalla biglietteria (appena ci consentiranno di riattivarle), tenendo fede al nostro impegno di pagare l’affitto al Comune di Milano e tutte le altissime spese di gestione ordinaria, comprese le salatissime bollette energetiche che ogni mese prosciugano i nostri magri bilanci anche a museo chiuso. Purtroppo in quest’ottica la prospettiva futura è quanto mai incerta e sempre più indirizzata verso un’inevitabile chiusura.
Dario Franceschini - Ho chiamato questa mattina Luigi Bona per scusarmi per l’esclusione del Museo WOW dai contributi per l’emergenza Covid. Un errore di interpretazione degli uffici che correggeremo subito. I fumetti sono arte e il MiBACT in questi anni ha sempre lavorato per valorizzarli.
Ho chiamato questa mattina Luigi Bona per scusarmi per l’esclusione di @museoWOW dai contributi per l’emergenza Covid. Un errore di interpretazione degli uffici che correggeremo subito. I fumetti sono arte e il @_MiBACT in questi anni ha sempre lavorato per valorizzarli. https://t.co/Tw2RaYhFIi
— Dario Franceschini (@dariofrance) November 13, 2020
Fonte: Il Giorno