WonderCon, Marvel: Bendis e Soule sulle gioie e i dolori di scrivere supergruppi

Brian M. Bendis e Charles Soule, due tra i più importanti scrittori Marvel, parlano della particolare esperienza di scrivere le avventure di un supergruppo

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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In occasione di un incontro dall'argomento notevolmente specialistico di WonderCon 2016, Brian Michael Bendis e Charles Soule hanno parlato del peculiare mestiere di scrivere fumetti che hanno una squadra di supereroi come protagonista. Ecco quali fatiche e quali gioie sono state indicate dai due autori Marvel.

All-New Inhumans #1, variant cover 1Bendis - Ci sono team di eroi che sono semplicemente una squadra e altri che invece diventano vere e proprie famiglie, basate spesso sulle persone che incontri nella tua vita e su esperienze del tutto quotidiane. Mi ricordo, ad esempio, che molti mi criticavano perché i miei Avengers, ogni volta che non combattevano, stavano mangiando. Ma non avevo alternative. Se non li avessi mostrati mentre mangiavano, Luke Cage e Spider-Man sarebbero morti di fame durante ogni battaglia.

Soule - La difficoltà maggiore è ovviamente quella di trovare lo spazio per ogni personaggio della squadra, fare in modo che ognuno abbia il suo momento per brillare nella storia. Ma, quando ci si riesce, è una grande soddisfazione coordinare in questo modo gli appartenenti al gruppo.

Bendis - Ricordo che spesso, nei vecchi numeri degli X-Men, vedevi Colosso inattivo per un intero scontro. Addirittura prendevo appunti facendo ipotesi su quanto tempo, in totale, passasse inattivo, senza far nulla. Nessuno di noi fa apposta a creare queste situazioni. Semplicemente capitano momenti in cui, chessò, Freccia Verde potrebbe mangiarsi un hot dog sullo sfondo. Si considera sempre un'avventura cercando di interpretarla tramite il punto di vista più interessante tra quelli a disposizione.

Entrambi gli autori concordano soprattutto sull'importanza di avere personalità molto diverse all'interno di una gruppo, in maniera da poterle sfruttare a seconda dei momenti e da rendere più facile immaginare come ognuno possa reagire a una certa situazione. Una considerazione interessante di Bendis riguarda il rapporto delle serie di gruppo con quelle in solitaria dei singoli componenti: la sua scelta è quella di lasciarsi guidare dai colleghi, quando scrive una squadra e di accogliere i cambiamenti che avvengono sulle serie dedicate ai personaggi in singolo.

Bendis - A volte, una delle cose più divertenti è creare delle coppie all'interno della squadra. I fan se lo aspettano. Ad esempio, moltissimi mi scrivevano arrabbiati perché, secondo loro, non permettevo a Clint Barton e a Vedova Nera di tornare assieme.

Avengers Assemble #5, copertina di Mark Bagley

Fonte: Comic Book Resources

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