Wonder Woman: i Finch parlano del ritorno di uno storico personaggio
Sulle pagine di Wonder Woman #37 è andato in scena il ritorno di un celebre personaggio pre-reboot della DC Comics: ne hanno parlato Meredith e David Finch
Proprio i Finch hanno discusso del nuovo personaggio e della loro gestione di Wonder Woman con il portale Comic Book Resources. Meredith Finch ha esordito parlando delle contrastanti reazioni dei fan a seguito dell'uscita di Wonder Woman #36, primo albo scritto dall'autrice.
Penso che le recensioni possano essere qualcosa di importante. Qui parliamo di Wonder Woman, un personaggio con un grande seguito. Noi stiamo portando questo fumetto in una direzione assai differente rispetto al passato, sia in termini di storia che di grafica. Penso sia naturale che i lettori si facciano una propria opinione. Ma, alla fine, a me interessa solo concentrarmi al meglio sulla storia che voglio raccontare, senza preoccuparmi troppo di rendere tutti felici. Sto sviluppando una naturale affinità con il personaggio, man mano che il mio lavoro va avanti.
Le Amazzoni hanno fatto propria una cultura che le portava a isolarsi dal resto del mondo. La Storia ci ha insegnato che ogni volta che ciò è avvenuto, tali culture sono diventate stagnanti e atrofizzate. Quando Diana era semplicemente una principessa amazzone era più facile per lei relazionarsi con la sua società, anche perché molto spesso erano problemi con i quali doveva avere a che fare sua madre, la regina. Ora che è lei a essere regina, sarà sicuramente più coinvolta con ciò che avviene a Isola Paradiso e le sarà sempre più evidente come la sua visione del mondo sia diversa da quella delle Amazzoni, specie dopo aver passato così tanto tempo nel mondo dei normali esseri umani.
A dire il vero, non conoscevo bene questo personaggio. Ero solita leggere ciò che David disegnava, o poche altre cose. Sono una specie di esordiente nel mondo dei comics e dell'intero Universo DC Comics. Di Donna Troy avevo sentito parlare, ma non ero assolutamente esperta a riguardo. Penso che il fatto che Donna venga reinventata come una potenziale villain vada a creare un netto distacco con ciò che il personaggio era in precedenza. Quando ho appreso che avrei avuto la possibilità di riportare Donna Troy nel DCU, mi sono documentata a lungo sulle sue origini. Volevo di certo fare riferimento a ciò che era avvenuto in precedenza, ma, allo stesso tempo, raccontare qualcosa di fresco. Al momento, il personaggio è come un foglio bianco sul quale scrivere la sua progressiva evoluzione.
Infine, David Finch ha parlato del nuovo design del personaggio, e ha rivelato chi è l'artefice della sua nascita.
Meredith ha parlato del foglio bianco, ed è una definizione che rappresenta al meglio il personaggio alla sua nascita, appena uscita dal calderone. Lei è una tela sulla quale Derinoe e le altre Amazzoni andranno metaforicamente a scrivere. Nelle sue prime apparizioni, ho cercato di enfatizzare questo aspetto. Lei non ha legami con niente e con nessuno, perché è stata creata dall'argilla, come l'originale Wonder Woman. Voglio provare a presentare Donna Troy ai lettori come fosse una sorta di eco. Essenzialmente, lei è Wonder Woman, ma senza cuore. E poi c'è la strega che l'ha creata, Ecate. A questo proposito, mi sono molto ispirato all'arte dell'antica Grecia, cercando poi di trarne un'interpretazione moderna che fondesse tutte le precedenti versioni assieme. Amo il fatto di avere l'opportunità di disegnare personaggi dall'aspetto oscuro e inquietante.
Per la cronaca, Ecate (Ἑκάτη) è una divinità greca (e poi romana) di origine pre-indoeuropea: una dea psicopompa, in grado cioè di viaggiare liberamente fra il mondo degli uomini, quello degli dei e quello dei morti. È definita come la dea degli incantesimi e degli spettri, ed è raffigurata con il triplice aspetto di giovane, adulta e anziana.
Fonte: CBR