Wolverine piratato e fortunato

L'uscita di grande successo X-Men Le origini: Wolverine è solo l'ultimo caso di una pellicola piratata prima della sua uscita e che ottiene un ottimo dato al botteghino. Vediamo gli altri titoli...

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Fonte: Varie

La cosa interessante della pirateria cinematografica su Internet è che tutti (o quasi) sostengono crei forti danni all'industria. Eppure, quando si va a vedere titolo per titolo, questa 'verità' che sembra scontata non lo è più tanto. X-Men Le origini: Wolverine è probabilmente l'esempio più celebre di pellicola uscita illegalmente online e che comunque ha ottenuto risultati notevoli. Infatti, considerando che il terzo capitolo aveva deluso molto i fan, che le recensioni di questo film sono tutt'altro che memorabili (37% su Rotten Tomatoes) e che c'era anche la paura della febbre suina, oltre al fatto che la copia uscita (nonostante non avesse effetti speciali) fosse comunque uguale a quella arrivata nei cinema, ottenere 87 milioni di dollari nel fine settimana statunitense è un dato fantastico, senza se e senza ma. D'altronde, se Jackman e soci stanno già lavorando al sequel, vuol dire che non sono certo scontenti di come è andata al botteghino...

Eppure, altri casi recenti avrebbero dovuto indicarci che l'idea che una pellicola uscita online debba essere un fallimento al cinema è decisamente discutibile. Il primo caso celebre è stato l'Hulk di Ang Lee, uscito online (anche se con degli effetti non terminati) due settimane prima dello sbarco ufficiale in sala. Eppure, quel film conquistò ben 62 milioni di dollari nel primo weekend, all'epoca il sedicesimo miglior risultato di sempre e il terzo per quanto riguarda le pellicole tratte da fumetti. Il primo capitolo di X-Men, per capirci, aveva esordito tre anni prima con 'soli' 54 milioni. Poi Hulk crollò e chiuse con soli 132 milioni, ma ovviamente il risultato conclusivo è dovuto a un pessimo passaparola e non certo alla pirateria.

Un altro caso celebre è stato quello di American Gangster, la pellicola di Ridley Scott con Russell Crowe e Denzel Washington, anch'essa arrivata (involontariamente) online qualche settimana prima. Bene, il film, nonostante fosse anche decisamente per un pubblico adulto e non per ragazzini in cerca di popcorn movie, ha ottenuto ben 43 milioni di dollari nel primo fine settimana americano, chiudendo con 130 milioni. Un altro esempio di successo indiscutibile.

E' storia recente invece il caso di Taken (ve ne avevamo parlato approfonditamente qui), per cui non è possibile il confronto diretto con le situazioni esposte sopra, ma che avrebbe comunque dovuto subire un analogo danno. Taken infatti è uscito in forte ritardo negli Stati Uniti rispetto al resto del mondo, arrivando in sala soltanto a fine gennaio di quest'anno, dopo che copie perfette del dvd in inglese erano disponibili fin da novembre 2008. Insomma, un caso in cui la gente avrebbe dovuto scaricarsi il film con largo anticipo o magari anche solo dopo il primo weekend per curiosità, dopo averne sentito parlare. Eppure, la pellicola ha aperto con 24 milioni di dollari e, soprattutto, ha continuato a marciare con un ritmo incredibile, arrivando a ben 142 milioni di dollari. Non 'malissimo' per un film disponibile in una copia perfetta online e realizzato da artisti francesi...

L'unico evento in cui si potrebbe parlare di danni subiti è quello di Sicko, il documentario di Michael Moore. Utilizzo il condizionale perché gli incassi del film (uscito online prima dell'arrivo in sala) sono oggetto di discussione. C'è chi sostiene che i 24 milioni conquistati da Sicko siano un'inezia rispetto ai 119 milioni raccolti da Fahrenheit 9/11, il precedente lavoro di Moore, una differenza non spiegabile se non con il danno ricevuto dalla pirateria online. C'è chi ribatte (a mio avviso con buone ragioni) che gli argomenti trattati da Sicko (ossia la sanità negli Stati Uniti) non erano così coinvolgenti per il pubblico come quelli trattati da Fahrenheit 9/11. Va anche detto che Sicko, nonostante questi problemi, risulta ancora il terzo miglior documentario per incassi negli Stati Uniti, dietro ai due fenomeni Fahrenheit 9/11 e La marcia dei pinguini, ma davanti a titoli importanti come Una scomoda verità (il documentario sull'ambiente di Al Gore) e Bowling a Columbine. Insomma, di sicuro è impossibile dire che Sicko abbia ottenuto dei risultati disastrosi per colpa della pirateria...

Un discorso a parte (e lo faremo) meritano tutti i film papabili di Oscar e che le major diffondono in dvd a migliaia di giurati, cosa che ovviamente significa ritrovarsi online delle copie perfette al momento dell'uscita. Un caso quasi di 'pirateria autoinflitta'. Ne parleremo...

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti qui sotto o in questo thread del forum!

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