Will Smith racconta come Steven Spielberg lo convinse a fare Men in black: "Ero già suo al ciao"
Will Smith racconta a Kevin Hart che Steven Spielberg lo convinse in modo molto deciso a partecipare a Men in black
Dopo l'incredibile successo d'Independence Day nel 1996, preceduto dall'antipasto di Bad Boys, la carriera cinematografica di Will Smith era in piena esplosione dopo aver già conquistato il piccolo schermo con la leggendaria sitcom Willy, il principe di Bel-Air (The Fresh Prince of Bel-Air).
Nel mio periodo d'oro, dei 10 film che ho realizzato al culmine della mia carriera era JL a sceglierli. Aveva semplicemente un occhio incredibile per queste cose: io, ad esempio, non volevo fare La ricerca della felicità. Non volevo fare Ali. Ed è stato JL a scegliere Men in Black. In un certo senso, avevo capito Men in Black, ma non volevo farlo. Non volevo fare due sci-fi uno di seguito all'altro.
Chiaramente, spiega Will Smith, fu estremamente fondamentale l'opera di convincimento fatta da Steven Spielberg, produttore della pellicola:
Steven Spielberg ha mandato un elicottero a prendermi. Ero a New York. Voleva parlarmi. L'elicottero è atterrato a casa sua. Ero suo già al ciao. Ed è stata la prima volta che ho bevuto limonata con acqua gassata. Non puoi dire di no a una cosa del genere.
Poi racconta con ironia:
Lui ha detto una cosa molto fredda. Mi ha domandato: "Dimmi, spiegami: perché non vuoi fare il mio film". Lui era il produttore. E ha messo i puntini di sospensione alla fine della frase, i puntini, puntini, puntini. Se avesse continuato, avrebbe detto: "Sai caro il mio mattacchione, io ho fatto Lo squalo, lo sai? Ho fatto E.T".
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FONTE: via The Hollywood Reporter