Will Smith è "un problema" per Apple che non sa ancora cosa fare con Emancipation
Apple non ha ancora deciso cosa fare con Emancipation, il nuovo film con Will Smith: rimandarlo al 2023 o farlo uscire a dicembre 2022?
Quando Apple ha deciso di sborsare 120 milioni di dollari per assicurarsi la distribuzione di Emancipation, il nuovo film con Will Smith diretto da Antoine Fuqua (Training Day), non poteva prevedere che una pellicola concepita anche con delle ambizioni da Oscar finisse per diventare una proverbiale "gatta da pelare".
Tornando a Apple e ad Emancipation, le ultime notizie risalenti a maggio parlavano di un'uscita rinviata al 2023 (ECCO TUTTI I DETTAGLI). Ora però un report pubblicato dal New York Times ci spiega che in seno al colosso di Cupertino sarebbero in corso delle discussioni su come affrontare il problema Will Smith. Le correnti di pensiero sarebbero due: da una parte c'è chi vorrebbe percorrere una strada più attendista rimandando effettivamente al 2023 l'uscita della pellicola. Dall'altra c'è anche chi vorrebbe comunque farla uscire entro la fine del 2022 per consentire comunque la partecipazione alla prossima edizione degli Oscar, dalla quale ogni possibile riferimento all'incidente di quest'anno, anche ironico, sarà del tutto bandito. Alcuni membri della dirigenza Apple avrebbero trovato conforto nel fatto che gli screening di prova di Emancipation hanno regalato un feedback incredibilmente positivo specie per quel che riguarda la performance dell'attore: il pubblico l'ha dunque giudicata positivamente senza farsi in alcun modo influenzare da una qualche forma di bias collegato al famigerati schiaffo.
A prescindere dalla qualità del film, tutta la stampa, tutti i recensori, tutti i futuri approfondimenti sul film e i pronostici sui premi, lo guarderanno e parleranno dello schiaffo. C'è un alta probabilità che la pellicola non verrà giudicata solo ed esclusivamente per i suoi meriti. Cosa che lo inserisce in un contesto molto complicato.
Chiaramente, continueremo a monitorare l'evolversi della situazione...
FONTE: New York Times