WildStorm: i traumi del passaggio alla DC Comics nelle parole dei protagonisti

I dolori di The Authority e l'avversione della DC Comics per le serie WildStorm: la storia di un matrimonio che non s'aveva da fare

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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In occasione dell'uscita del libro WildStorm – An Oral History of WildStorm Studios, di Joseph Hedges, Bleeding Cool pubblica una serie di dichiarazioni riportate all'interno che riguardano la vendita della WildStorm alla DC Comics. Si tratta di frasi di Justin Ponsor, Richard Bruning, Tom Long, David Baron e John Layman. Una serie di personalità che hanno lavorato che hanno lavorato, a vario titolo, sui personaggi creati da Jim Lee.

Ecco di che genere sono le dichiarazioni in questione e quanto di interessante ne scaturisce. Si parla del periodo di passaggio immediatamente dopo l'acquisto da parte della Distinta Concorrenza e delle difficoltà enormi tra la direzione e gli autori delle testate.

PlanetaryPonsor - Il 1998 fu l'anno del passaggio e mi ricordo ancora oggi il meeteng in cui ci sedemmo tutti assieme attorno a un tavolo e Paul Levitz si presentò per farci tutto il discorsetto su come ormai fossimo roba sua, ma nel modo più amichevole possibile. Ci disse in faccia: "Adoriamo quel che fate ed è per questo che vogliamo tenervi, come parte della famiglia e che continuiate a fare quel che fate", per poi importi immediatamente dei cambiamenti.

Bruning - Paul non voleva perdere il sapore della serie, ma voleva dominare un po' tutti gli autori, prima che se ne fuggissero via con tutto quel che potevano portarsi dietro.

Long - Non so se qualcuno l'abbia mai raccontato prima d'ora, ma alcuni dei fumetti che la WildStorm stava producendo non furono accolti granché bene a New York. Perché erano indipendenti, erano taglienti e avevano un lato fin troppo originale.

Baron - Ad esempio, non gli piacque granché The Authority. Non penso fosse un segreto e non sto rivelando proprio nulla di misterioso. Tutti sapevano che alla DC avevano un bel po' di problemi con The Authority e, all'epoca, sembrava che dovesse scoppiare un macello.

Layman - Avevamo un sacco di storie pronte, tra cui una in cui il gruppo avrebbe ucciso un dittatore di un piccolo Paese che non conosceva nessuno. Salta fuori che invece si trattava di una persona vera e di un Paese che esisteva davvero e che noi eravamo solo degli Americani idioti che non lo sapevano. Qualcuno ai piani alti della DC lo scoprì e diede di matto.

Ma queste sceneggiature erano state approvate ed erano in lavorazione. Tutto era stato approvato. Ma nell'ideale gioco della sedia che stavamo giocando alla DC, io mi trovai nella posizione di essere quello rimasto senza, alla fine della canzone. Quando iniziò a piovere merda, cascò tutta addosso a me, perché fu in quel momento che loro si accorsero di cosa stesse accadendo e si chiesero come fosse possibile.

BruThe Authorityning - So che Paul Levitz era a disagio riguardo The Authority per un sacco di motivi e uno di essi era che Mark Millar stava per utilizzare la Legione dei Supereroi in un numero. Paul se ne accorse e, semplicemente, non voleva che questo accadesse, perché la Legione era un po' il suo bambino. Aveva scritto la serie per così tanto tempo che vi si identificava. E, nella storia di Millar, i personaggi facevano la figura dei buffoni.

Layman - Non ho mai capito davvero perché avessero acquistato la WildStorm, se non per i nostri coloristi, che all'epoca erano i migliori, e per Jim Lee. Non capivano i nostri fumetti. Era come se Paul fosse sempre incazzato con noi per qualcosa, mentre noi non facevamo altro che raccontare le migliori storie che potevamo, quelle che sarebbero piaciute alla gente.

E capire cosa volesse da noi la DC era impossibile. Certi tipi di violenza andavano bene, ma non altri. Noi ci adeguavamo alle loro indicazioni e ci dicevano che no, non andava bene, che certe cose non ci erano consentite. Le regole cambiavano su base settimanale, a seconda di quel che succedeva nella redazione. Alla fine, avemmo la sensazione di essere sotto assedio da parte della DC.

Su Planetary #9, mi pare, avevamo personaggi ispirati a Woder Woman, Superman e Lanterna Verde. Paul aveva i suoi occhi puntati su Authority, ma venne a sapere anche di questo. Andai a una WonderCon sapendo di avere la spada di Damocle di Paul su entrambe le serie. Davamo un sacco di problemi e pensavano di cancellarci, mentre noi supplicavamo di non farlo. Non si dice mai, ma Planetary è stata nella stessa condizione di The Authority a un certo punto, a causa di quel numero. E finalmente capii che il mio lavoro, per colpa della DC, faceva davvero schifo e che io non ce la facevo proprio più.

Fonte: Bleeding Cool

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