Watchmen: Damon Lindelof sull'approccio nell'adattamento della graphic novel

Damon Lindelof, che si occuperà della trasposizione di Watchmen per la HBO, parla del suo rapporto con il genere dei supereroi

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Come noto da alcuni mesi, la HBO ha ufficialmente ordinato un adattamento televisivo di Watchmen, il capolavoro di Alan Moore già portato al cinema nel 2009 da Zack Snyder. Ad occuparsi della trasposizione sarà Damon Lindelof. Proprio lo showrunner di The Leftovers ha avuto modo di approfondire quelle che saranno le sue linee guida nell'approccio al materiale fumettistico.

In particolare, Lindelof pone l'accento sul pericolo di uno scenario in cui i supereroi esistono nel mondo reale:

Watchmen era pericoloso. E non è una questione di voler apparire pericolosi per il semplice piacere di farlo. La ragione per cui sto facendo questo show è che questi sono tempi pericolosi, e noi abbiamo bisogno di show pericolosi. Ciò che pensiamo dei supereroi è sbagliato. Mi piacciono i film della Marvel, questa mattina ho visto Justice League e Wonder Woman e Batman mi convincono alla grande, sono cresciuto con questi personaggi. Ma noi non dovremmo fidarci di persone che indossano maschere e sostengono di volerci proteggere. Se nascondi la tua faccia, vuol dire che le tue intenzioni non sono buone.

Lindelof ha ribadito il proprio apprezzamento nei confronti di Alan Moore:

Lo considero il più grande scrittore nella storia dei fumetti, forse uno dei più grandi scrittori di sempre. Probabilmente lui non vuole vederci far ciò, ma stiamo provando a trovare un modo per realizzarlo anche in modo da rendergli omaggio. Il fumetto è stato scritto alla metà degli anni '80. E ora è opportuno, nel 2018 o 2019 o quando lo show andrà in onda, narrarlo ancora. Per essere un fan di fumetti, non ho mai realizzato un film o telefilm di supereroi, e ora è il momento.

L'autore ha esplorato il proprio rapporto personale con la graphic novel originale:

Affrontava il tema del realismo psicologico nel genere di supereroi del quale mi ero innamorato. Quando crescevamo, negli anni '80, ci raccontavamo storie del tipo "io ho visto Poltergeist, io ho visto Lo Squalo, io ho visto Porky's, io ho visto roba inappropriata sulla HBO". E c'era un certo modo di leggere queste cose come qualcosa che ci segnava ed era del tutto inappropriata per noi, ma comunque noi ne discutevamo in modo quasi romantico.

La speranza di Lindelof è che questo materiale così "pericoloso" possa essere apprezzato da una nuova generazione di fan decisamente impreparati a cosa gli attende.

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

Fonte: vulture

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