Warner Bros., il fato della DC Comics in bilico qualora la fusione tra AT&T e Time Warner dovesse fallire
Se la fusione Time Warner e AT&T dovesse fallire, cosa succederà?
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Era ottobre 2016 quando il colosso delle telecomunicazioni AT&T annunciò di aver stretto un accordo per acquisire Time Warner, media company attiva nella produzione e distribuzione cinematografica e televisiva e proprietaria tra le altre di canali broadcast e via cavo come HBO, Turner, The CW, di compagnie cinematografiche come la Warner Bros. e la New Line Cinema, della compagnia di videogiochi Warner Bros. Interactive Entertainment e dell’editore di fumetti DC Comics.
Una decisione sarebbe dovuta arrivare entro la fine del 2017, e invece l'ultimo aggiornamento risale allo scorso novembre quando il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha richiesto un blocco dell'accordo per violazione delle politiche antitrust: secondo AT&T la fusione andrà a buon fine, ma per il momento nulla è certo.
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Il valore dell’accordo era di ben 85.4 miliardi di dollari (che sarebbero diventati 108.7 includendo il debito di Time Warner), versati per metà in contanti e per metà in titoli. Prima di formalizzare le trattative le autorità avrebbero dovuto valutare la situazione alla luce dei dubbi antitrust che una simile acquisizione poteva sollevare: simili fusioni infatti tendono a concentrare la distribuzione dei contenuti nelle mani di pochissimi, limitando la concorrenza.
Una fonte di The Wrap in proposito sostiene che qualora la fusione dovesse fallire, Time Warner finirebbe in pezzi e sarebbe venduta separatamente nelle sue "componenti", ovvero Warner Bros., HBO e Turner, lasciando il fato della DC Comics in bilico.