Warner Bros. Discovery: dati trimestrali interlocutori, cresce la liquidità (anche grazie agli scioperi)

Dati trimestrali interlocutori per Warner Bros. Discovery: calano gli abbonati a MAX ma cresce la liquidità disponibile

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Sono stati diffusi i dati trimestrali di Warner Bros. Discovery, e come previsto non sono particolarmente esaltanti se non per un fattore: quello della liquidità.

Calano del 4% i ricavi rispetto al trimestre precedenti (a 10.3 miliardi), con una perdita di 51 centesimi per azione (peggiore dei 42 centesimi previsti da Wall Street). Pesanti le perdite sul fronte cinematografico a causa di The Flash (il successo di Barbie verrà imputato al trimestre attuale, anche se David Zaslav lo ha voluto giustamente sottolineare, una delle poche notizie veramente positive...) così come non si ferma l'emorragia della TV lineare e via cavo (una delle unità principali di Warner Bros. Discovery, destinata a calare sempre di più) e di conseguenza della raccolta pubblicitaria. Le perdite nette però calano a 1.2 miliardi rispetto ai 3.4 miliardi di un anno fa.

Cresce, dicevamo, la liquidità disponibile a 1.7 miliardi di dollari (il doppio di un anno fa), di cui fanno parte 100 milioni di risparmi a causa dell'interruzione alle spese correnti nella produzione: una buona notizia anche se, come nel caso degli altri studios, lo sarà solo temporaneamente. Lo stop alle produzioni si rifletterà già nel terzo e quarto trimestre, quando i palinsesti televisivi avranno non pochi problemi, e poi nel 2024 quando mancheranno i film da lanciare nella stagione estiva. Tuttavia nei propri calcoli Warner Bros. Discovery ha ipotizzato che gli scioperi finiranno entro settembre: ovviamente è più un auspicio che una previsione, ma David Zaslav sembra essere tra i principali CEO dell'AMPTP a insistere verso una risoluzione delle vertenze.

Continua poi la spinta verso la riduzione del debito derivato dalla fusione dell'anno scorso tra Discovery e WarnerMedia: il calo in un trimestre da 49.1 a 44.7 miliardi di dollari è notevole (e dovuto anche ai 5 miliardi di risparmi a cui si arriverà a fine 2023 grazie alla fusione), anche se la cifra rimane ancora veramente ingente.

Lo streaming

Se nel trimestre precedente la piattaforma streaming MAX aveva visto una crescita e, per la prima volta, aveva anche generato dei profitti, il numero di abbonati è tornato a scendere questo trimestre, a 95.8 milioni complessivi tra MAX e Discovery+ (-1.8 milioni). Negli USA si tratta di 54 milioni di abbonati (-1.3 milioni), nel resto del mondo 41.8 milioni (-600 mila). Cresce però l'ARPU, che negli USA è pari a 11.09 dollari per ciascun abbonato (sempre la metà rispetto a Netflix). I ricavi sono pari a 2.7 miliardi, sfiorando la perdita. Il calo nel numero di abbonati però è da imputare in gran parte al lancio di MAX e quindi alle "ridondanze" tra chi aveva entrambe le piattaforme (HBO Max e Discovery+) e ha deciso di cancellarne una. Inoltre, durante questo trimestre vi è stato un incremento di un dollaro nei prezzi degli abbonamenti (e infatti c'è stata una buona crescita dell'ARPU).

Da notare infine che la raccolta pubblicitaria negli abbonamenti con pubblicità è cresciuta del 125% anno su anno, a 127 milioni di dollari... ma rimane il 4.4% dei ricavi complessivi dello streaming (2.2 miliardi di dollari vengono generati dagli abbonamenti).

Fonte: Deadline

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