Warner Bros. Discovery contro Netflix sui termini di pagamento dei suoi show
Il CEO di Warner Bros. Discovery, David Zaslav, vuole ridiscutere con Netflix i termini di pagamento delle licenze dei propri show
La guerra dello streaming sta per entrare in una nuova fase. Qualche giorno fa il James Dolan, il CEO di AMC Networks, ha confessato con una certa lucidità (che tuttavia ha gettato nel panico gli azionisti) che "i meccanismi di monetizzazione dei contenuti sono allo sbaraglio". AMC Networks è in crisi nera perché nonostante produca molti contenuti, è un business basato principalmente sulla tv via cavo che è sempre più in declino. La risposta attuale dell'azienda è licenziare il 20% del personale.
Nella sua tirata più recente, Zaslav se la sarebbe presa con Netflix, cui la divisione Warner Bros. Television vende alcuni show come The Sandman, recentemente rinnovato per una seconda stagione, ma anche Sweet Tooth e Manifest, oltre a cedere su licenza serie popolarissime sulla piattaforma come Riverdale, All American, The Flash e Supernatural (e Friends, fuori dagli USA).
Termini di pagamento così lunghi non sono una novità a Hollywood, e Deadline si affretta a precisare che nemmeno Warner ne è immune quando si tratta di pagare i suoi produttori, che spesso si devono indebitare per finanziare i propri progetti prima di ricevere i pagamenti della major.
In questo caso, Zaslav sta sicuramente cercando di smuovere le acque per ridiscutere i termini di pagamento e far entrare il prima possibile ulteriori soldi nelle casse della major, un tassello in più per rassicurare gli azionisti. Vedremo se Netflix accetterà di riparlarne.