WandaVision: Mark Waid commenta il dialogo sulla Nave di Teseo
Mark Waid è l'ideatore della scena che cita il paradosso della Nave di Teseo vista in WandaVision e tratta da una sua storia a fumetti
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Waid - Non ne avevo idea ed è stata una piacevole sorpresa. Un po' come quando ho sentito Tom Cavanagh utilizzare le parole "Forza della velocità" o Henry Cavill dire agli spettatori che la "S" di Superman significa speranza. Sentire ripetere da qualcuno le parole che hai scritto tu è sempre bello. Il dialogo era perfetto nel contesto di quello che ho trovato un episodio finale molto soddisfacente di WandaVision.
Credo sia questa la cosa più bella dei Marvel Studios: il modo in cui prendono ispirazione dalle storie del passato invece di tentare di reinventare tutto quanto per una inesistente platea di spettatori che, secondo alcuni, trova i super eroi stupidi a meno che non siano super tenebrosi e in preda alla furia omicida.La cosa che ho più amato, tra quelle tratte da una cosa che ho scritto io è il film animato Justice League: Doom, ispirato direttamente a Tower of Babel, il mio arco narrativo della JLA. Per mia sfortuna, è stato realizzato in quel periodo di tempo in cui la DC aveva deciso di non citare mai gli autori e di non concedere contributi economici. Non mi dispiace di non aver ricevuto del denaro in quell'occasione, perché quando lavori a contratto sai che può capitare, ma sarebbe stato bello vedere il mio nome da qualche parte dato che la DC ammise sinceramente di aver tratto Justice League: Doom da Tower of Babel. Ma è andata così, inutile recriminare.
Un giorno, spero fintanto che io e Alex Ross siamo ancora vivi, qualcuno troverà il modo di trasporre Kingdom Come. Me lo auguro, se non altro.
Fonte: Games Radar