The Walking Dead 5: Lauren Cohan parla delle emozioni di Maggie
L'attrice Lauren Cohan analizza la situazione in cui si trova Maggie nella seconda metà della quinta stagione di The Walking Dead
Nella puntata la ragazza e il resto dei sopravvissuti hanno dovuto affrontare le conseguenze della morte di Beth (Emily Kinney) e di Tyreese (Chad L. Coleman), e hanno incontrato anche uno sconosciuto di nome Aaron (Ross Marquand).
Ecco i dettagli rivelati dall'attrice:
Quando Beth è stata rapita, Maggie aveva avuto una conversazione non mostrata negli episodi i cui si spiegava la scelta del gruppo e della ragazza che aveva accettato razionalmente il fatto che difficilmente la sorella poteva essere ancora viva. Nella nuova puntata, invece, si può assistere finalmente al fatto che vada bene seguire il proprio cuore e prendere una decisione irrazionale. Lauren ha spiegato che se fosse stata al posto del suo personaggio avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di ritrovare la sorella ma è consapevole che ci siano milioni di ragioni per cui non aveva senso iniziare una ricerca alla cieca.
L'approccio di Maggie al dolore è diverso da quello di Sasha, ma l'attrice pensa che quello che si mostra nell'episodio sia un sintomo dell'aver soppresso le proprie emozioni. Pur essendo irragionevole, il gruppo capisce Sasha e prova compassione per lei, anche se mette a rischio chi è intorno a lei. Sasha sta avendo una crisi, un po' come tutti, solo che altri non hanno la sua stessa energia nel reagire.
Tutti si sentono in colpa per diversi motivi, Maggie esce dalla sua apatia perché capisce che può ancora aiutare Sasha e Daryl, e la situazione è reciproca. Il momento in cui tutti uniscono le proprie forze per difendersi dai walker nel fienile è il momento che spezza la situazione in cui si trovava.
Lauren non aveva pensato all'ipotesi che l'attacco dei walker sia un sogno di Maggie, tuttavia pensa che l'importante sia dimostrare come alla fine si sia ancora vivi e si debba sconfiggere le avversità della vita. Alcune delle persone, come fanno capire Maggie e Carol, non possono smettere di lottare anche se non sanno come.
Il legame tra Maggie, Daryl e Sasha è speciale perché hanno condiviso delle esperienze. Tra le due ragazze c'è quasi un legame simile a due sorelle e sono delle combattenti. Lauren pensa che ci sia della compassione tra di loro. L'attrice ha sottolineato:
"Maggie si sveglia e pensa che non abbia senso andare avanti, ma ora c'è un'altra mattinata. E' un giorno nuovo. C'è questo ritmo a cui devi lasciarti andare, diventandone una parte, e anche se non si conoscono le risposte si deve andare avanti perché non si sa cosa accadrà in futuro".
Maggie guardando Judith si rende conto che se la bambina può crescere pensando che quella sia la vita normale, che il gruppo può accettare la realtà e si possa prevalere e vivere nel migliore dei modi la vita all'interno di un mondo folle, diventato però normale. Il personaggio di Lauren, dopo le parole di Rick, si rende conto che non c'è un motivo per cui accadono alcune cose o per il destino che la vita riserva, tuttavia c'è qualcosa che unisce il gruppo anche se non sanno perché sono gli ultimi sopravvissuti. L'attrice ha spiegato:
"Per Maggie rende l'intera cosa così interessante: alle volte semplicemente non sappiamo perché continuiamo a fare ciò che facciamo, ma siamo obbligati a sopravvivere e a non fermarci".
Nel prossimo episodio si scoprirà la verità su Aaron, che per ora si è presentato come un amico anche se non si può essere certi se sia una persona animata da buone intenzioni o un nemico.
Lauren ha raccontato che se il gruppo non stesse attraversando uno dei momenti peggiori della loro vita tutti sarebbero più cinici nei confronti di Aaron, mentre ora potrebbero avere una speranza.
Quello che offrirà Aaron sarà al centro di un'importante conversazione nel gruppo, che si dividerà nell'affrontare la situazione.
L'introduzione di Aaron farà emergere dei lati inaspettati dei personaggi. Chi sarà scettico lo metterà alla prova, nonostante abbiano bisogno di un rifugio, mentre altri membri avranno difficoltà a provare fiducia.