Virus Letale: gli sceneggiatori commentano l'emergenza nuovo Coronavirus a 25 anni dall'uscita del film
A 25 anni di distanza dall'uscita di Virus Letale di Wolfgang Petersen, i due sceneggiatori della pellicola commentano l'attuale pandemia
Nessuna minaccia criminale, terroristica o qualche altro più o meno generico cattivo.
Riflettendo sulla loro opera a 25 anni di distanza, Laurence Dworet e Robert Roy Pool non trovano, ovviamente, nessun genere di conforto per aver predetto in maniera precisa l'impatto devastante che una pandemia può avere sulla società, ma, anzi, sono alquanto infastiditi dai passi falsi che l'amministrazione Trump e alcuni governatori americani hanno fatto, tanto da portare gli Stati Uniti in testa alla poco invidiabile classifica di infezioni e di decessi, con 639.055 casi - praticamente un terzo del totale mondiale - e 30.925 vittime.
Dworet: "Non avevo mai previsto l'incompetenza di questa amministrazione. Sapevano che la pandemia stava arrivando, l'hanno sostanzialmente ignorata e hanno pianificato davvero poco. Non avevano ordinato alcun materiale protettivo fino alla metà di marzo. È la natura a "fusione lenta" di questo nuovo Coronavirus a renderlo così pericoloso"
Pool: "Laurence ed io abbiamo due personalità contrastanti. Lui è quello ansioso e preoccupato, vede il lato oscuro di ogni cosa. Io sono più positivo e cerco di partire dal presupposto che ogni cosa, in un modo o nell'altro, può essere risolta. Beh, va detto che Laurie aveva ragione e io torto. Pensavo che avremmo superato una pandemia in modo migliore rispetto a come l'abbiamo superata noi nel film. Quello che però avevamo azzeccato è il tipo di caos e paura che si generano con la diffusione di un virus"
Virus Letale, la sinossi ufficiale:
I coniugi Sam Daniels e Robby Keough, ambedue medici (lui ufficiale medico, in forza all'Istituto Sanitario di Ricerca per le Malattie Infettive dell'Esercito degli Stati Uniti, lei fortemente impegnata al Centro di Medicina Preventiva statunitense) hanno deciso la separazione consensuale e stanno per dividersi. Mentre è in corso fra loro l'ennesima lite Sam riceve una comunicazione urgente del suo diretto superiore, il generale Bill Ford: è scoppiata una misteriosa epidemia nella cittadina di Cedar Creek, in California. Il virus è più micidiale di quanti finora conosciuti ed assai contagioso: se non individuato e circoscritto, potrebbe diffondersi in tutta la California, non solo, ma mettere a rischio gli Stati Uniti e l'intera umanità. Pertanto Daniels deve recarsi in Africa. Nel cuore della foresta s'imbatte in un villaggio i cui abitanti, preda del virus Motaba, sono quasi tutti morti o morenti. Ciò che vede lo inorridisce e lo sprona a impegnarsi immediatamente a trovare un rimedio. Ma proprio quando è sulle tracce di una misteriosa scimmietta, fuggita non si sa come dalle cavie di un laboratorio di ricerca, il generale Ford gli revoca il mandato, senza spiegazioni. Sam e Robby, consapevoli del rischio è che permane temono il peggio, come di fatto avviene. L'epidemia scoppiata a Cedar Creek infuria e si diffonde in modo pauroso. Accantonati i loro dissapori coniugali, decidono di lavorare per individuare insieme un siero in grado di arrestare l'epidemia. Fra enormi difficoltà, e contro gli ordini del generale Donald Mc Lintock il quale, deciso ad impedire che la notizia della stessa esistenza del virus Motaba trapeli, ha già dato l'ordine, come in Africa, di bombardare la città infetta, a rischio della vita il dottor Daniels con l'aiuto del maggiore Salt impedisce la distruzione di Cedar Creek. Poi, con il siero anti-virus sperimentato sulla moglie Robby, l'intrepido Sam riesce a debellare il virus Motaba salvando la popolazione.
Cosa ne pensate delle considerazioni fatte dagli sceneggiatori del film? Potete dire la vostra nello spazio dei commenti!
Vi invitiamo a prendere visione di quanto indicato sul sito del Ministero della Salute in merito al nuovo Coronavirus.
Trovate tutte le notizie legate all’emergenza nuovo Coronavirus in questo archivio.