Venezia 74: di cosa si parlava al Festival un anno fa (e cosa è successo a quei film)

Di cosa si era parlato un anno fa a Venezia? E che ne è stato di quelle polemiche e di tutti quei film che sembravano destinati a grandi cose?

Critico e giornalista cinematografico


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Se seguite le recensioni e i videoblog di Badtaste sapete che ogni anno durante la Mostra del cinema di Venezia noi (ma non solo noi) ci accapigliamo, discutiamo, ci preoccupiamo e seguiamo in maniera molto ravvicinata certi film, mentre altri siamo costretti a seguirli più superficialmente. Alle volte abbiamo opinioni divergenti, alle volte concordiamo tutti in un plebiscito.

Finito il festival però i film iniziano la loro vita vera, arrivano in sala e poi c’è la stagione dei premi. Tutta un’altra musica. Molti di questi dovranno trovare una distribuzione, avranno più o meno difficoltà in sala e magari saranno dei successi o faranno discutere, magari non ne sentiremo parlare mai più. Magari non saranno nemmeno distribuiti in sala!

A pochissimo dalla partenza del Festival di quest’anno abbiamo pensato di fare un riassunto della stagione precedente, confrontando come abbiamo parlato e quanto sembravano promettenti dieci film e poi come sono andati in sala o per la critica.

I SUCCESSI

La La Land

Il più grosso e scontato. È stato amore a prima vista un po’ per tutti, anche se a caldo avevamo qualche riserva che in certi casi sono poi crollate con il tempo. Ma anche a prescindere dal gradimento individuale era sembrato evidente che avesse moltissime chances in chiave Oscar. E così fu. Era facile.
In più è stato anche un film fortunatissimo con il pubblico, nonostante un’uscita distante 4 mesi dal festival. Ha fatto parlare tanto, ha diviso ma è stato soprattutto amato.

Arrival

Era attesissimo, eravamo tutti molto eccitati perché era già noto che Villeneuve avrebbe realizzato Blade Runner 2049 e questo era il suo primo di fantascienza. Anche questo è stato un plebiscito, tuttavia pensavamo tutti (e auspicavamo) avrebbe preso più premi, pensavamo avrebbe fatto parlare di più di sé. In sala è andato abbastanza bene da noi (2,8 milioni di euro) e nel mondo forse è andato un filo meglio. È rimasto tuttavia una chicca da appassionati invece di diventare mainstream come pensavamo.

Jackie

Eravamo stati tiepidi ma sostanzialmente avevamo centrato che Jackie avrebbe detto la sua per quanto riguarda i premi (premio alla miglior sceneggiatura a Venezia, tre nomination agli Oscar). Tuttavia pensavamo avrebbe avuto un rapporto migliore con il pubblico. Il ritratto di Jackie Kennedy era atteso e potenzialmente un grande successo e invece si è limitato ad andare bene.

The Woman Who Left

Può sembrare paradossale che un film che non è stato distribuito in quasi nessun paese, e che probabilmente pochissimi tra i lettori avranno visto sia considerato un successo. Eppure il film di 3 ore e 46 minuti dal regista abituato a farne da 8 o 12 ore ha avuto una vita molto fortunata. Considerata la sua natura.
Non solo Lav Diaz ha vinto il Leone d’Oro, ma ha anche girato tutti i festival del mondo raccogliendo lodi. Cinema difficile e complesso da distribuire, non pensato certo per un ritorno commerciale, nella sua cerchia ha segnato un piccolo momento di incandescenza nella carriera di un autore che nella cerchia degli appassionati è amatissimo.

La Battaglia di Hacksaw Ridge

Nazionalista, non nazionalista, umanista non umanista, fascistone o semplicemente Mel Gibson, di certo ci era piaciuto, anche se in più d’uno aveva avuto da ridere per la parte finale, più kitsch, smielata ed esagerata. Se n’è parlato sicuramente più a Venezia che poi quando il film finalmente è uscito nonostante, con 3,8 milioni di euro in Italia, è andato molto bene. Ha addirittura vinto anche 2 Oscar tecnici (miglior montaggio e miglior missaggio sonoro a fronte di 6 nomination) ed è stato generalmente considerato uno tra i migliori film di Mel Gibson.

I DIMENTICATI

La Luce Sugli Oceani

Uno dei molti scontri dell’edizione dell’anno scorso. Aveva spaccato la redazione, aveva Michael Fassbender e Alicia Vikander ancora non accoppiati (almeno per quanto ne potevamo sapere) e aveva alcuni dei paesaggi più melò del festival.
Se noi eravamo divisi il pubblico non l’ha premiato decisamente, spiccioli al botteghino italiano e un passaggio totalmente sotto silenzio.

Il Cittadino Illustre

La nostra passione. Eravamo tutti felici, entusiasti ed eccitati da questa commedia argentina esilarante e intelligente. Addirittura il premio al miglior attore (meritatissimo) aveva fatto sperare bene, ma il film è andato anche peggio di quanto non vadano solitamente le commedie argentine. Un bagno di sangue ingiusto che ha relegato questa perla nel dimenticatoio.

Animali Notturni

Prima che arrivassimo al Lido se ne parlava come di un Oscar contender. Gli attori, la sceneggiatura, la regia, tutto sembrava pronto a rivaleggiare con i più grandi. La proiezione aveva lasciato alcuni tiepidi altri più fiduciosi ma la distribuzione in sala ha sancito l’infelicissimo destino del film di Tom Ford. Completamente fuori dal dibattito sociale, dimenticato dai premi.

Sulla Via Lattea

Il miglior Kusturica da anni a questa parte secondo noi. “Una rivelazione!” poteva essere la tagline firmata Badtaste da usare nel poster parlando di Kusturica attore, “La miglior interpretazione di Monica Bellucci” avevamo detto. Avevamo fatto anche una bellissima intervista al regista/attore in cui aveva raccontato dettagli, aveva fatto polemica e svelato come riesca a tirare fuori quelle performance dai molti animali presenti sul set. Insomma sembrava lanciatissimo. Sembrava… Uscito a Maggio ha incassato meno di 40.000€ anche per una distribuzione marginalissima. Sostanzialmente non è esistito.

Voyage Of Time

Il documentarione di Malick. Avevamo passato quasi tutto un videoblog a discuterne tra chi l’aveva decisamente odiato, senza appello alcuno, chi invece ci aveva visto del buono e chi aveva un parere tecnico-scientifico sulla questione. Sembrava prestarsi a tantissime discussioni, opera perfetta per dividere chi già ama da chi già odia Malick, e forse l’avrebbe fatto se solo qualcuno l’avesse visto. Ad oggi il film è uscito in pochissimi paesi e l’Italia non è tra questi.

Gli Italiani

I tre italiani in Concorso hanno fatto a gara a chi è andato peggio.

Se Spira Mirabilis era destinato ad una distribuzione marginale e di certo non cercava il successo di pubblico (ma purtroppo per lui non ha avuto nemmeno quello di critica, nonostante il prestigioso posizionamento), era lecito pensare che Questi Giorni potesse totalizzare più dei 200.000 € che ha incassato uscendo subito a ridosso del festival. Soprattutto tutti si aspettavano di più da Piuma, il film della polemica. La commedia di Roan Johnson, l’unico dei tre film che fosse piaciuto almeno ad alcuni di noi, era destinata a qualcosa di decisamente superiore dei 310.000€ realizzati arrivando in sala ad Ottobre. Di tutto quel di cui si era parlato a Venezia non c’è stata traccia alla sua uscita.

Unica eccezione è stato Indivisibili, che al festival era nella sezione Giornate Degli Autori. A noi era piaciuto con diverse riserve ma non gli avevamo dedicato il tempo che, con il senno di poi, avrebbe meritato. Nonostante non fosse nella selezione ufficiale ha trionfato ai David di Donatello, cosa che ha sancito un successo di critica e di sistema, perché invece il pubblico, complice una campagna pubblicitaria difficile da capire (non mostrava le gemelle siamesi, non puntava sul contesto assurdo, non mostrava la durezza del film, non lo promuoveva come storia piena di svolte), praticamente non l’ha visto quando poche settimane dopo il festival è uscito e ha raccimolato poco più di 200.000€.

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