Venezia 73 - Jesus VR: com'è, quando arriva e come si vede il primo film in Realtà Virtuale
Tratto dai vangeli, pensato per una distribuzione e mostrato in anteprima alla Mostra, il primo film in realtà virtuale è tra noi e il testimonial è Gesù
La realtà virtuale contemporanea (non pensate a quella degli anni '90), è una tecnologia molto stabile e in continuo progresso, i visori (cioè quelli che una volta erano caschi ma ora sono più essenziali e paiono occhialoni molto molto grossi) sono in vendita a prezzi da smartphone evoluto. Insomma sta lentamente diventando "di massa" non è un mistero per nessuno, tanto che i festival di cinema si attrezzano e dopo Cannes anche Venezia ospita alcune novità. Qui per l'appunto è stato possibile vedere il primo film girato per essere distribuito in RV, si chiama Jesus VR ed ovviamente è la storia di Gesù, ovviamente con una distribuzione pianificata per Natale. L'anteprima cui abbiamo assistito era di 40 minuti su circa 90 totali. Ma come si diceva la prima impressione (e anche l'ultima) è di non essere di fronte ad un film. Benché si tratti di immagini filmate e benché ci sia una messa in scena, la RV per come la propone questo film è più parente al teatro che al cinema, perchè gli manca il montaggio. Che poi è lo specifico del cinema.
La natura "episodica" e la qualità infima di recitazione e messa in scena, nonchè la notorietà della storia di certo non aiutano l'immersione e si può immaginare che altre storie possano prendere e coinvolgere molto di più. Non essendo troppo presi dalla trama facilmente si finisce a notare i difetti di una visione in RV oggi. Abbiamo visto il film su visore Samsung Gear e smartphone Galaxy S7, che è uno dei molti modi per farlo (l'altro è un visore tipo Oculus Rift, collegato ad un computer) e in buona sostanza vuol dire che si guarda un cellulare a pochi centimetri di distanza, con tutti i problemi del caso. Troppo vicino ai pixel dello schermo, troppo evidenti i difetti di compressione del file video, molto sfocata in certi punti l'immagine per via di come sono fatti i visori Samsung Gear (con due lenti deformanti che creano la stereoscopia).
La distribuzione natalizia di questo film americano che è stato girato in Italia, a Matera dove Gibson girò La Passione di Cristo, e che sembra sia sulla buona strada per avere il pieno supporto del Vaticano (la produzione ha un incontro lì in questi giorni ma ha già incassato l'approvazione dei consulenti di cui il Vaticano si avvale in questi casi), sarà sia on demand che in sala. Dunque si potrà sia acquistare il file e vederlo, a patto di essere provvisti di uno smartphone e un visore per la RV o di un computer e un visore (ne esistono da centinaia di euro come da decine di euro con conseguenti diversità di qualità), oppure è probabile che si possa andare in diversi cinema e guardarlo come è capitato a noi qui, seduti su una sedia girevole con un set di RV fornito in loco.
Purtroppo la qualità molto dozzinale del film, la recitazione ridicola e la sostanziale insipienza della messa in scena, curata nella ricostruzione ma statica e mai sfruttata come meriterebbe, rendono il film sconsigliabile. L'esperienza invece, per quanto agli albori di questo tipo di tecnologia, è auspicabile per rendersi bene conto di cosa sia il nuovo mercato a cui andiamo incontro e per magari provare ad intuire cosa un regista pieno di idee potrebbe fare se si dedicasse ad una simile forma di produzione.