Venezia 71 - Variety Opening Party - Una recensione culinaria
Hannibal ci accompagna in un itinerario che passa per le vie del palato al Variety Opening Party del 71esimo Festival di Venezia
[caption id="attachment_93007" align="alignright" width="326"] Hannibal Lecter ci tiene a ringraziare Stefano Giaquinta & Starwood Hotels per l'invito[/caption]
È stato quindi una sorpresa più che mai gradita il menu del Variety Opening Party, tenutosi ieri sera presso l'Hotel Danieli (il cui invito mi ha lusingato e onorato, essendo lettore affezionato e assiduo della celebre testata). Su una terrazza affacciata sulla pittoresca laguna, illuminata da colori fluo - il mio gusto personale avrebbe preferito qualche candela e toni più classici, ma non è il caso di lamentarsi - si è snodato un percorso di sapori che rievocavano film musicati dal presidente di giuria di quest'anno, Alexandre Desplat (Philomena, Syriana, Il Curioso Caso di Benjamin Button, Grand Budapest Hotel sono solo alcuni titoli del suo impressionante curriculum vitae) e, al contempo, suggestioni culinarie di paesi lontani.
Ho sofferto, in cuor mio, la mancanza di accenni alla cucina giapponese, da me tanto apprezzata: ma, vale la pena ripeterlo, l'estasi del palato ha avuto la meglio su qualunque malinconica assenza.
A causa di un recente periodo di particolare stress, ho preferito astenermi quasi del tutto dalle bevande alcoliche; tuttavia, ciò non ha impedito ai miei sensi di captare l'ottima qualità dei cocktail, degli spumanti e dei liquori serviti durante il ricevimento - eccezion fatta per qualche champagne, offerto a temperatura lievemente sopra la norma.
In conclusione, posso dirmi del tutto soddisfatto da questa prima serata veneziana. Confido che sia il degno antipasto di un menù via via sempre più stimolante per il mio palato; e chissà che, un giorno di questi, non possa contribuire io stesso a uno di questi banchetti in laguna, magari con una delle mie peculiari, esclusive ricette rigorosamente NON vegetariane.
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