Venezia 66: The Road, un grande Viggo Mortensen

Continua il diario del nostro collaboratore-regista Giacomo Cimini, che ora ci racconta nei dettagli The Road, pellicola dalla travagliata vicenda produttiva, ma che ha emozionato il Lido...

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Fonte: Badtaste.it

Il nostro collaboratore-regista-inviato al Lido Giacomo Cimini, che il 10 settembre presenterà il suo corto La città nel cielo, adesso ci parla dell'attesissimo The Road:

E' sempre difficile giudicare un adattamento di un libro letto recentemente. Nel caso di The Road (guarda il trailer), il film rispecchia il libro in modo straordinario, ma con delle variazioni non di poco conto. C'è una scena forte che manca (ma non è così importante), mentre la differenza maggiore si avverte subito all'inizio. Infatti, nell'opera di Cormac McCarthy non veniva data nessuna spiegazione iniziale a questa strana coppia di uomo e bambino in viaggio (chiaro omaggio al manga Lone Wolf and Cub), quando invece la pellicola incomincia con la voce off di Viggo Mortensen, che ti spiega cosa è successo nel mondo. Francamente, mi ha spiazzato un po', perché sembra volerti proiettare in un'atmosfera classica da film di genere ben definito. Stessa impressione ho avuto per le musiche di Nick Cave, talmente dolci (quasi patetiche) da non sembrare neanche sue e comunque non in linea con lo spirito della storia. Sono elementi che fanno capire (anche a chi non ne è a conoscenza) delle varie vicissitudini produttive che hanno tenuto fermo per un anno questo titolo e che magari hanno portato a queste scelte, compiute per renderlo più appetibile (cosa che comunque, vista la tristezza dell'opera, rimane un compito difficile).

Ma, a parte questo, The Road (film) funziona bene, in un'atmosfera medievale visivamente bellissima, con una fotografia da applausi che rende perfettamente il mondo che si vuole descrivere. E Viggo Mortensen è forse alla sua migliore interpretazione di sempre, ricca di sfumature e con la capacità di fondersi nel personaggio, come in una magnifica scena con Robert Duvall. Verrebbe voglia di parlare di candidatura all'Oscar, ma è troppo presto e peraltro l'Academy ha spesso dimostrato di non amare questo genere di ruoli (anche se i tanti chili persi dall'attore non passeranno inosservati).

E' vero, a tratti il film appare troppo veloce, con un difetto che riscontriamo spesso nel cinema contemporaneo, che ha quasi paura di sembrare troppo epico per il rischio di annoiare e magari ci tiene molto a far vedere tutti i soldi spesi. E il bambino protagonista forse non è all'altezza della prova di Mortensen, per via anche di una scelta che allontana la pellicola dal romanzo. In effetti, nel libro c'era una sorta di bambino samurai, che non conosceva il mondo e che quindi risultava forse meno sentimentale. Qui invece lo vediamo spesso soffrire, come se fosse ben consapevole del mondo precedente.

Il libro forse era una sceneggiatura perfetta ed è ironico constatare come lo stesso giorno sia stato presentato un film, Valhalla Rising, con protagonisti un vichingo e un bambino, in un rapporto che forse è quasi più vicino al romanzo di McCarthy di quanto non sia l'adattamento realizzato da John Hillcoat. Comunque, quasi impossibile arrivare alla fine della pellicola senza avere i lacrimoni che colano dagli occhi...

Qui trovate il sito ufficiale di Giacomo Cimini, mentre qui sotto vi proponiamo i due primi minuti del suo corto:

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