L’Uomo d’Acciaio, Zack Snyder spiega perché Jonathan Kent doveva morire: “Superman non era ancora pronto per mostrarsi al mondo”

Uno degli argomenti più controversi tra i film di Zack Snyder ambientati nell'Universo DC è la morte di Johathan Kent in L’Uomo d’Acciaio.

Redattrice per badtaste, illustratrice e concept artist.


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Uno degli argomenti più controversi dei film di Zack Snyder ambientati nell'Universo DC, oltre all’assassinio del generale Zod, è sicuramente la morte di Johathan Kent, interpretato da Kevin Costner in L’Uomo d’Acciaio.

La questione è tornata a Zack Snyder in persona durante una chiacchierata con GQ, con il regista che ha spiegato nuovamente il suo punto di vista:

Il punto focale dell’argomento sta esattamente nella conversazione che Clark ha con Lois… lasciare che il padre morisse per proteggere l’idea che il padre cercava disperatamente di proteggere. L’idea che... "non ero pronto per essere mostrato al resto del mondo perché non ero ancora Superman. Ero solo un ragazzino che poteva fare un gran casino di tutta quella storia. Avevo il potere di farlo, ma avevo effettivamente mai usato i miei poteri in questo modo? Mi sono quindi fidato della sua visione, perché ciò che potevo essere era qualcosa anche più grande di lui. Quel piccolo incidente in Kansas… non sarebbe stato quello a farmi conoscere al resto del mondo".

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