No, Unity non ha chiuso la Weta Digital: l'ha restituita a Peter Jackson

Il disinvestimento di Unity dal settore degli effetti visivi ha creato un po' di confusione sul destino della Weta Digital...

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Due anni dopo l'annuncio dell'acquisizione della Wētā Digital da parte dell'azienda tecnologica nel settore del gaming Unity per 1.6 miliardi di dollari, la recente notizia dello scioglimento di tale accordo ha disseminato non poca disinformazione sul destino dell'azienda di effetti visivi vincitrice di numerosi premi Oscar per film come Il Signore degli Anelli e Avatar. Molte testate, infatti, nelle ultime ore hanno titolato sulla chiusura dello studio, quando in realtà le cose non stanno così.

Cosa ha acquistato Unity nel 2021

L'accordo che "ha reso miliardario Peter Jackson" prevedeva la vendita di decine di strumenti, plugin e software per la realizzazione di effetti visivi e grafica 3D sviluppati negli anni da Wētā Digital e di sua proprietà (come i renderer manuka e Gazebo, il sistema di capelli e pellicce Barbershop, lo strumento di simulazione per acqua e fumo Loki e tecnologie di performance capture facciale). Inoltre, Wētā cedeva i 275 ingegneri informatici e programmatori che si occupavano della scrittura e della manutenzione di tali programmi. In buona sostanza, Unity acquisiva le proprietà intellettuali tecnologiche dell'azienda, ma non la divisione "artistica", responsabile della realizzazione degli effetti visivi, che veniva spostata in una nuova compagnia chiamata Wētā FX, la quale ha vinto un nuovo Oscar quest'anno per gli effetti di Avatar: la via dell'acqua. Wētā FX sarebbe dovuta diventare "la più grande cliente di Unity nel settore media e intrattenimento", utilizzando su licenza gli strumenti che aveva ceduto.

Perché Unity ha cambiato idea

Come segnalato da Reuters, Unity Technologies ha ora deciso di disinvestire nell'attività degli effetti visivi, nell'ambito di un cambiamento radicale di strategia dopo un anno drammatico che ha visto crollare il titolo in borsa. Ha quindi annunciato il licenziamento degli impiegati "acquisiti" dalla Wētā (il 3.8% degli oltre 7000 impiegati dell'azienda, ma è il terzo round di licenziamenti quest'anno, per un totale di 1100 persone) e la fine dell'accordo con Wētā FX per l'utilizzo degli strumenti su licenza. Le due compagnie hanno ridiscusso la proprietà intellettuale di alcuni di questi strumenti; la proprietà degli strumenti acquisiti rimarrà a Unity, ma Wētā FX potrà continuare a utilizzarli.

Parlando a fxguide, un portavoce di Wētā FX ha commentato la decisione spiegando che "Unity ha bisogno di concentrarsi nuovamente sul suo core business, e questa modifica nel rapporto con noi non era ovviamente prevista". La promessa di Wētā FX è quella di ri-assumere quanti più ingegneri licenziati possibile: "Cercheremo di assumere nuovamente quante più persone possibile, ma potrebbero esserci alcuni ruoli non più disponibili per via della nostra nuova struttura".

Cosa succede adesso

Il risultato di tutto ciò è che Unity ha rinunciato, sostanzialmente, al nome di Wētā Digital, che verrà restituito a Peter Jackson, il quale dopo aver guadagnato più di un miliardo e mezzo di dollari ora potrà continuare a utilizzare gli strumenti che ha venduto, potenzialmente riassumendo i dipendenti e continuando a usare il nome Wētā Digital. Tuttavia, ha dichiarato che intenderà mantenere il nome Wētā FX per lo studio di effetti visivi il quale - per la cronaca - sta lavorando alla post-produzione di moltissimi film e serie tv, tra cui Avatar 3. Wētā FX continuerà a costruire e ampliare le proprietà intellettuali di sua competenza, sviluppando nuovi strumenti e tecnologie "per continuare la sua evoluzione come leader nel settore degli effetti visivi".

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