Una compagnia teatrale ha adattato Alien di Ridley Scott in uno spettacolo amatoriale
Alien arriva a teatro, più o meno. Una compagnia amatoriale ha adattato il film di Ridley Scott per il palcoscenico. Il risultato è bizzarro
Il teatro non ha limiti, così come l’inventiva dei fan. La riproduzione amatoriale, le creazioni “dal basso”, suscitano spesso una grande ammirazione e un po’ di tenerezza. Ma sono anche le espressioni creative che aiutano a definire i miti, a segnare il culto di certe opere (si veda la seconda vita teatrale del The Rocky Horror Picture Show).
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Ma per il successo spesso non conta il numero dei partecipanti, bensì la “qualità”. Serve trovare la persona giusta, e loro erano riusciti ad attirarla in sala. Tra il pubblico, durante lo spettacolo eseguito a Wimborne (paese dell’Inghilterra nella contea del Dorset), vi erano infatti due filmaker: Lucy Harvey e Danielle Kummer. Adorarono lo show, nonostante fosse a dir poco amatoriale, e si appassionarono al progetto. Decisero quindi che molte più persone avrebbero dovuto assistere all’opera e lanciarono così una campagna di crowdfunding per portare la produzione a Londra.
Riuscirono sorprendentemente nel loro intento.
Il sogno più remoto della compagnia teatrale di autisti si realizzò. Potevano finalmente proporre la scalcagnata rappresentazione di Alien al Leicester Square Theatre di Londra. L'evento era troppo assurdo per non venire filmato. I due registi si armarono di cinepresa e seguirono l’intero l’intero processo produttivo in quello che ora è diventato il documentario Alien on Stage.
Ma perché scegliere proprio Alien? Semplice: quando c’è la passione si superano anche le difficoltà.
La compagnia era abituata a realizzare uno spettacolo teatrale all’anno, rivolto al pubblico del paese come raccolta fondi per opere di beneficienza. Il loro più grande successo fu la messa in scena di Robin Hood. Ovviamente sempre con un tono (auto) ironico e il più divertente possibile. Alien era il sogno della famiglia composta da Dave Mitchell, sua moglie Lydia Hayward, e il figlio Luc, tutti grandi fan del film di Ridley Scott. Convinsero quindi gli altri membri a imbarcarsi nell’impresa. Al custode notturno della compagnia di bus, Pete Lawford, assegnarono l’ingrato compito di realizzare gli effetti speciali e le creature. Ovviamente a budget zero.
Per fortuna in aiuto dell’uomo c'era internet: grazie al sito Instructables riuscì infatti a trovare tutorial su come “fare in casa” una replica degli alieni. La testa dello Xenomorfo, ad esempio, deriva da un casco da motociclista, e il sottogola servì da leva per muovere la mascella. La scena del chest-buster fu la più difficile. Ne uscirono mettendo un costume in gomma sul lettino, sotto di esso il modellino dell’alieno con il sangue finto. L’effetto finale, contrariamente a quello ottenuto da Ridley Scott, fu esilarante.
Così strutturato lo spettacolo non avrebbe potuto però colpire il pubblico di Londra. In poche settimane la compagnia aggiustò quindi il tiro puntando ancora di più sulla commedia, rendendo Alien un vero e proprio show da morire dalle risate.
Quella di Alien on Stage è una bizzarria che potrebbe piacere a Michel Gondry, ma anche a Tim Burton, e a tutti coloro che amano l’amatorialità come forma pura e genuina di creatività. La data al Leicester Square Theatre andò sold out (e l’incasso ovviamente in beneficenza), e il documentario ha conquistato il pubblico.
Così hanno commentato i due registi, che si sono detti ispirati dall’audacia e dalla creatività del gruppo: “come loro, non abbiamo mai provato a filmare qualcosa del genere e, proprio come hanno fatto loro, ci siamo semplicemente detti ‘ma sì, facciamolo!’”.
Potete vedere il trailer del film in cima all’articolo.
Che cosa ne pensate dell’assurdo spettacolo al centro di Alien on stage? Fatecelo sapere nei commenti!
Fonte: Ars Technica