Un ultimo saluto ad Alberto Ongaro

Si è spento nella sua Venezia Alberto Ongaro, giornalista e grande nome del Fumetto italiano

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


Condividi

Con profondo cordoglio apprendiamo della dipartita, all'età di 92 anni, di Alberto Ongaro, grande nome del Fumetto italiano che si è spento venerdì 23 marzo nella sua Venezia, dove era nato il 22 agosto del 1925.

Il suo esordio nel mondo dei balloon è avvenuto nel dopoguerra, quando scrisse insieme a Hugo Pratt e a Mario Faustinelli la serie Asso di Picche. Negli stessi anni sempre con Pratt e Dino Battaglia alle matite, diede vita a Junglemen.

Dopo un lungo soggiorno all'estero tornò in Italia, e oltre a creare nuovi titoli a fumetti – L'ombra (ancora con Pratt, pubblicato sul Corriere dei Piccoli nel 1964) – si dedicò al giornalismo, divenendo corrispondente da Londra per L'Europeo.

Tra i suoi interessi e le sue passioni c'era anche la prosa. Il complice, il suo primo romanzo, è del 1965 e a questo seguirono altri successi editoriali, tra cui La taverna del Doge Loredan (1980, da molti considerato il suo capolavoro) e La partita, con cui ha vinto il premio Super Campiello nel 1986. L'ultima sua fatica, Il respiro della laguna, giallo ambientato nella città natale, dove si era trasferito definitivamente nel 1978, è stato pubblicato nel 2016 da Piemme.

Proficua anche la sua collaborazione con Sergio Bonelli Editore, per la quale dal 1982 ha sceneggiato innumerevoli storie di Mister No, mentre dal 1992 al 2004 ha firmato diversi albi di Nick Raider usando il nome d'arte Alfredo Nogara.

Fonte: Sergio Bonelli Editore

Continua a leggere su BadTaste