Uma Thurman descrive gli abusi di Harvey Weinstein nei suoi confronti

Uma Thurman svela finalmente perché è arrabbiata con Harvey Weinstein, ma parla anche di Quentin Tarantino

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Qualche mese fa Uma Thurman aveva rotto il silenzio su Harvey Weinstein annunciando di volersi prendere del tempo per parlare apertamente dei suoi trascorsi con il produttore di pellicole come Kill Bill e Pulp Fiction.

L'attrice ha scelto le pagine del New York Times per entrare nel dettaglio delle aggressioni sessuali perpetrate da Weinstein, accusando poi la sua ex agenzia (la prestigiosa CAA) di non aver fatto nulla, e il regista Quentin Tarantino di non aver fatto abbastanza per proteggerla da un incidente avvenuto sul set di Kill Bill quando venne costretta a guidare un'auto scassata su una strada dissestata finendo contro una palma e rimanendo ferita seriamente (il video dell'incidente, presente nell'articolo del NYT, è stato consegnato alla Thurman da Tarantino dopo 15 anni di richieste insistenti).

Nell'articolo, la Thurman spiega di aver ricevuto la prima aggressione sessuale quando aveva 16 anni, da parte di un attore 20 anni più grande di lei. Per quanto riguarda il comportamento di Harvey Weinstein, rimpiange anche l'essere stata in silenzio per così tanti anni, perché così ha messo in pericolo altre donne: "Le complesse sensazioni che trovo nei confronti di Harvey riflettono quanto mi senta male a proposito di tutte le donne che sono state attaccate da lui dopo di me... io sono uno dei motivi per cui una ragazza è finita in una stanza da sola con lui. [...] Quentin ha messo Harvey come produttore esecutivo di Kill Bill, un film simbolo del potere delle donne. Tutti questi agnelli sacrificali sono stati condotti al macello perché convinti che nessuno in grado di fare qualcosa di illegale potesse arrivare ad avere una posizione come la sua. Ma avviene.

Nell'articolo, che trovate in questa pagina, Uma Thurman spiega che, dopo aver incontrato Weinstein a Parigi, subì il primo attacco da parte sua nella sua suite al Savoy Hotel a Londra: "Fu un vero colpo, mi tirò giù, cercò di spingersi sopra di me, cercò di denudarsi. Fece ogni tipo di cosa spiacevole potesse fare. Ma non mi forzò nel vero senso della parola. Sei come un animale che si contorce, come una lucertola. Feci di tutto per riportare il treno sul binario giusto: il mio binario, non il suo."

Successivamente, il produttore mandò alla Thurman delle rose gialle, e chiese le chiese di chiarirsi. Lei tornò nell'albergo con un'amica e gli chiese di incontrarsi nel bar, ma gli assistenti di Weinstein, "che avevano approntato una coreografia speciale per attirare le attrici nella tela del ragno", le fecero pressioni per farla tornare nella stanza del produttore senza l'amica. Alla fine accettò e, rimasta da sola con lui, lo avvertì: "Se farai a qualcun altro ciò che hai fatto a me perderai la tua carriera, la tua reputazione e la tua famiglia, lo prometto". L'attrice non ricorda cosa accadde dopo, ma la sua amica riporta che quando tornò nella lobby era "totalmente scompigliata, così triste e pallida. I suoi occhi erano folli, era completamente fuori controllo. La misi dentro a un taxi e andammo a casa mia. Stava tremando". Più avanti la Thurman le rivelò che Weinstein l'aveva minacciata di distruggere la sua carriera.

Il produttore ha negato tutte le accuse e, tramite un comunicato ufficiale, ha affermato di aver avuto un rapporto molto forte con l'attrice: "Mr. Weinstein riconosce di aver fatto delle avances inopportune con la signora Thurman 25 anni fa a Londra dopo aver male interpretato i suoi segnali dopo un flirt a Parigi, cosa della quale si scusò subito e di cui si pente grandemente. Le sue accuse di molestie non sono vere." Successivamente i legali di Weinstein hanno annunciato che vaglieranno l'ipotesi di fare causa all'attrice.

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