Ultimate End: Bendis e Bagley di nuovo insieme per la fine dell'Universo Ultimate
Stavolta è vero, l'Universo Ultimate è al suo canto del cigno: ne ha parlato uno dei suoi fondatori, Brian M. Bendis, annunciando Ultimate End
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
L'Universo Marvel è in subbuglio, un concetto ripetuto e abusato, ma questa volta con Secret Wars, le cose non saranno davvero mai più come prima. Le due linee editoriali più importanti, quella ospitante la continuity tradizionale e quella Ultimate collideranno dando vita a qualcosa di completamente diverso e innovativo. L'evento catastrofico che provocherà la fine di queste realtà così come le conosciamo ora, sta dilagando sulle pagine di New Avengers. Secondo alcuni potrebbe trattarsi di un vero e proprio reboot in versione Casa delle Idee, un'operazione similare a quella che la DC Comics fece nel 2011 con i Nuovi 52. Secondo altri anche questa teoria è da scartare.
Sentiamo cosa ha raccontato al riguardo su Comic Book Resources, il suo sceneggiatore, nonché il principale responsabile dell'assetto narrativo degli ultimi 10 anni della major americana.
Mark fu il collaboratore ideale per me, per iniziare la mia carriera in Marvel. Ero un maledetto stronzo con cui cominciare. C'erano cose che dovevo conoscere e fare meglio e Mark fu davvero generoso al riguardo, impegnandosi per farmi entrare nei meccanismi velocemente. Ultimate Spider-Man aveva avuto l'ok come miniserie di sei numeri e io facevo finta di non pensarci.
[caption id="attachment_44329" align="alignleft" width="198"] Ultimate End #1 - copertina di David Marquez[/caption]
Per ciò che riguarda Ultimate End, Bendis ha confessato che poco può essere rivelato; gli eventi da lui descritti sono contemporanei a Secret Wars, per cui non vorrebbe cadere in qualche spoiler. Tuttavia ne ha sottolineato l'enorme importanza:
Quello di cui stiamo parlando è il primo vero annuncio dopo Secret Wars. Vi farete un'idea da qui in avanti che non ci saranno tie-in in senso tradizionale. Questi sono tasselli fondamentali per il Marvel Universe e per questi personaggi. I tie-in sono in realtà eventi di per sé. Potrebbero essere un evento a parte anche senza Secret Wars. Sono trame grandiose e cruciali e ne salterà fuori alla fine qualcosa che sarà ancora diverso. Queste serie vi esalteranno e vi permetteranno di capire elementi che emergeranno alla loro conclusione. Riflettete sulla sua portata; è la fine di un lavoro titanico a cui ci siamo dedicati per quindici anni... E questo non sarà l'avvenimento più incredibile tra quelli che accadranno...
Vedremo Peter Parker in Ultimate End? “Si lo vedremo” . Parola di Bendis. Quindi l'argomento di discussione è diventato Miles Morales, lo Spider-Man di questo universo e il ruolo da protagonista che avrà in Secret Wars, lo ricordiamo, scritto da Jonathan Hickman e disegnato da Esad Ribic:
La gente crede che io sia andato da Jonathan e gli abbia chiesto di inserire Miles, ma in realtà ho dovuto rivedere i miei programmi quando ho scoperto quale parte notevole è stata riservata a Miles, cosa che mi ha immensamente lusingato. Non sto in me dalla gioia per l'entusiasmo che ha suscitato questo personaggio... Un autore come Jonathan sa come funzionano le cose ma ha ancora una visione così incantata e fresca del mondo dei fumetti da utilizzare una figura ideale come questa nella sua storia.
[caption id="attachment_44331" align="alignright" width="198"] Miles Morales: Ultimate Spider-Man #12 - copertina di David Marquez[/caption]
Ultimate Spider-Man era nata come una miniserie, in seguito, visto il successo inaspettato, continuò e Bagley che doveva abbandonare dopo la prima run, vi rimase invece per 111 episodi, dando vita al team creativo più longevo di sempre su una testata Marvel, spazzando via il record che apparteneva nientemeno che a Stan Lee e Jack Kirby su Fantastic Four (102 albi). Altre testate si affiancarono alla prima e nacque una vera e propria dimensione parallela e alternativa alla linea temporale classica con un seguito di pubblico impressionante. Cosa rimarrà a Bendis di questa irripetibile esperienza? Lo scrittore ha voluto omaggiare in primo luogo tutti gli artisti con cui ha lavorato, tra cui la nostra Sara Pichelli:
Le collaborazioni. Mi hanno formato e reso l'autore che sono oggi. Mark, Stuart [Immonen], David Lafuente, Sara [Pichelli] e David Marquez, le mie più belle soddisfazioni nel mondo dei comics le ho avute lavorando con loro. In secondo luogo il riscontro avuto da Miles.
Quando Ultimate Spider-Man fu annunciato, creò immediatamente una tale divisione e io ero confuso sul perché la gente fosse furibonda per qualcosa che non aveva ancora letto. In merito a quanti cambiarono opinione quando uscì l'albo, penso non sia quasi mai accaduto. Fui felicissimo dell'intera faccenda...
Ciò che finì fuori dal nostro controllo fu che il design di Mark rappresentò l'aspetto di Spider-Man per anni. Entravi nei negozi e ci vedevi Ultimate Spider-Man. Non ha prezzo se penso al nostro inizio in sordina.
Fonte: CBR