Ubisoft risponde alle critiche circa le protezioni antipirateria

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La casa di Assassin's Creed viene interrogata sul massiccio utilizzo di protezioni adottato nelle versioni PC dei giochi...

Il Digital Rights Management, o DRM, è al momento uno degli argomenti più controversi del mondo videoludico. Si tratta di tutto quell' insieme di procedure, hardware o software, adottate dalle case di produzione per lenire gli effetti della pirateria informatica.
I detrattori di questi strumenti criticano fortemente la natura coercitiva degli stessi, che spesso condizionano in modo negativo l'esperienza videoludica degli acquirenti onesti ponendo vari paletti e limiti (quali la possibilità di re-installare il gioco un numero limitato di volte, o la necessità di più controlli via web)
Durante un'intervista con Rock Paper Shotgun, Michael Burk (Ubisoft corporate communications manager) e Stephanie Perotti( worldwide director per i giochi online Ubisoft) sono stati interrogati riguardo ai massicci sistemi di protezione adottati dall'azienda per far fronte alla pirateria.

Burk non prova alcun rimorso per la dura politica di repressione adottata nei confronti dei pirati, e ritiene che non sia stata uno sbaglio:

No, direi di no. Non utilizzerei quelle parole. E' una procedura, e abbiamo ascoltato i feedback [della community]

A un certo punto dell'intervista i due V.I.P. Ubisoft sono stati incalzati dal reporter di Rock Paper Shotgun con alcuni dati conflittuali che mostravano come la pirateria non fosse assolutamente diminuita, ma anzi condizionasse il 90-95% delle copie di giochi.
A questo, Perotti ha replicato:

Riguardo a questi numeri, c'è da dire che vengono da fonti interne ed esterne. Le ricerche hanno mostrato che [la pirateria] può raggiungere simili percentuali su giochi popolari per PC, e quei numeri spesso variano in base al territorio. Di conseguenza non stiamo dicendo che si applica a tutti i PC per tutti i territori, e non stiamo dicendo che si applica a tutti i giochi.

L'intervista non chiarisce la faccenda, ma getta nuove ombre sull'effettiva utilità di un uso massiccio dei DRM...
 

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