Tyrant: Howard Gordon è pronto a ogni possibile critica

Howard Gordon racconta cosa ha ispirato Tyrant, la nuova serie di FX, e come i produttori siano pronti a ricevere ogni possibile critica

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Spoiler Alert
Howard Gordon ha presentato alla stampa la nuova serie di cui è showrunner, Tyrant, riassumendola con una domanda:

“Che cosa significa essere un uomo buono?”.

Lo show della FX è stato creato da Gideon Raff e ha come protagonista Bassam "Barry" Al Fayeed, figlio di un dittatore del Medio Oriente, che ritorna a casa per la prima volta dopo 20 anni durante i quali è rimasto distante dalla sua nazione d'origine. Quando suo padre muore, Barry e la sua famiglia devono affrontare i tumulti sorti nel paese e sono obbligati a rimanere.

Gordon ha raccontato che la storia risaliva a prima dell'11 Settembre, ma è necessario ricordarsi che si è parte di un mondo che non è così distante come si potrebbe pensare.

Homeland e Tyrant sono come due parti della stessa storia, anche se il nuovo progetto parlerà degli aspetti politici e dei problemi famigliari in egual misura:

“Non è solo dedicato alla tirannia della nazione ma anche alla tirannia di noi stessi e sulla nostra famiglia”.

Gideon Raff ha avuto l'ispirazione per creare lo show mentre stava guardando il telegiornale nel suo appartamento di Tel Aviv, dove verranno girati gli episodi. In quel periodo nelle news si parlava degli omicidi di massa ordinati dal presidente siriano Bashar al-Assad, da molti etichettato come un mostro. Un paio di anni dopo Raff è rimasto colpito dal fatto che numerose di quelle stesse persone erano felici nel vedere il potere in mano al figlio, educato all'estero e sposato con una donna britannica. Il percorso che aveva fatto compiere questa evoluzione nel pensiero della gente lo ha quindi affascinato e convinto a creare la potenziale serie.

Gordon non è riuscito a resistere al nuovo progetto:

“Semplicemente non posso dire di no a una storia che mi conquista, e questa mi ha afferrato”.

Lo showrunner è convinto che, come Homeland, Tyrant racconterà la storia del nostro periodo storico in modo realistico nonostante i luoghi e le situazioni siano frutto dell'immaginazione, anche grazie agli sforzi compiuti per offrire una descrizione coerente con la vera situazione politica e sociale del Medio Oriente.

Gordon ha sottolineato come negli ultimi anni le notizie di quanto sta accadendo in Egitto, Libia o Siria siano sempre protagoniste delle notizie del giorno perché quell'area del mondo sta vivendo un cambiamento profondo. Raccontare una storia in cui si dà un volto agli eventi che potrebbero rimanere solo dei titoli di giornali ha reso il lavoro degli sceneggiatori molto interessante e soddisfacente.

La serie, tuttavia, sarà accessibile e godibile per il proprio pubblico, avendo anche già messo alla prova i possibili spettatori offrendo una trama ambientata all'estero e in una situazione particolare.

Howard Gordon è consapevole che le scelte compiute creeranno comunque delle critiche e delle polemiche, come quella di chi ha fatto notare che il soprannome del protagonista, Barry, è lo stesso del Presidente Obama.
Lo showrunner sembra però abituato a questa eventualità, dopo quanto accadutogli con altri show:

“Che cosa puoi fare? Mi hanno chiamato Islamofobo e venditore di torture, quindi in che altro modo potranno chiamarmi?”.

Fonte: The Hollywood Reporter

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