Twin Peaks: Kyle MacLachlan parla del personaggio di Dougie

Kyle MacLachlan, protagonista di Twin Peaks, ha parlato del personaggio di Dougie Jones come l'incognita di questa terza stagione

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Tra le serie più emblematiche del 2017, al di là del gusto personale, il revival di Twin Peaks realizzato da David Lynch ha un che di quasi miracoloso, non fosse altro che per la coerenza dimostrata rispetto alle prime due stagioni dell'iconico show creato dal cineasta insieme a Mark Frost. Una parte del merito per il successo di critica conseguito è, comunque, da imputare alla grande interpretazione del protagonista Kyle MacLachlan, che in un'intervista recentemente rilasciata a Collider ha parlato delle sfide di questa terza stagione, del rapporto con i colleghi e con Lynch.

Tra le insidie che intimorivano maggiormente MacLachlan nell'atteso ritorno di Twin Peaks, spicca l'interpretazione del personaggio di Dougie, ovvero l'agente Cooper rimasto intrappolato per venticinque anni all'interno della Loggia Nera. "Dougie è, principalmente, incentrato sulla commedia fisica. Parla molto poco, e ho dovuto confidare nel fatto che stessi facendo qualcosa che fosse in qualche modo coinvolgente e che avrebbe incuriosito la gente," ha spiagato l'attore. "Sono stato molto agevolato dal personaggio di Naomi Watts, Janey-E. Ha fornito tutti i dialoghi e le spiegazioni a ritmo serrato del perché Dougie sembrasse così rallentato. La combinazione di noi due ha funzionato bene; penso sia stata una brillante scelta di casting da parte di David [Lynch], quella di scegliere Naomi."

MacLachlan ha rivelato di aver studiato le performance di Peter Sellers in Oltre il giardino e di Jeff Bridges in Starman per prepararsi al ruolo. "Il personaggio [di Dougie] ha avuto origine in un film chiamato L'alieno, che feci qualche anno fa con Michael Nouri. Interpretavo qualcuno che arrivava da un altro mondo e che prendeva possesso di un corpo umano, scoprendo il nostro mondo attraverso quel corpo. Con Dougie, tutto riguardava ciò che conosceva e ciò che non conosceva, e come si relazionava al mondo, agli oggetti, alle persone, ai suoni, a tutto ciò che lo circondava. È stato molto divertente."

L'attore, abituale collaboratore di Lynch, ha poi confermato come la terza stagione non di Twin Peaks sia stata da subito concepita come un unico film da 18 ore. "La sceneggiatura non è mai stata scritta come una serie di episodi. Era un'unica, lunga storia." E per quanto riguarda la collaborazione con il visionario cineasta, MacLachlan dichiara che gli anni hanno contribuito a sviluppare un'intesa speciale. "David e io abbiamo sviluppato un codice dai tempi della nostra prima collaborazione in Dune, dove facevo moltissime domande, ero curioso di conoscere ogni cosa, fino a Blue Velvet, dove avevo moderato la cosa, fino a Twin Peaks, in cui non gli chiedevo praticamente nulla. Se c'è qualcosa di cui non sono sicuro, magari necessito di qualche indicazione in più, ma confido nel fatto che ciò che stiamo facendo abbia senso. Tutto ciò che mi occorre sapere è quale sia il viaggio del mio personaggio."

Cosa ne pensate? Vi è piaciuta la terza stagione di Twin Peaks? Fatecelo sapere nei commenti!

Fonte: Collider

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