Twilight of the Dead: l'ultimo film di zombi di George Romero è in fase di sviluppo
George Romero stava lavorando a Twilight of the Dead prima di morire: ora arriva la notizia che la storia diventerà un film...
L'autore stava lavorando da tempo a Twilight of the Dead con l'italiano Paolo zelati - insieme avevano scritto un trattamento per il film - e dopo la morte di George Romero, Zelati ha chiesto a Suzanne Romero, vedova del filmmaker, il permesso di continuare a sviluppare la storia. Storia che è stata poi ultimata da Zelati insieme agli sceneggiatori Joe Knetter e Robert L. Lucas.
Gli ho dato la mia piena benedizione a patto di rimanere al suo fianco per assicurarmi, passo dopo passo, che tutto restasse ancorato alla visione di George. Avevamo un solido trattamento e l'inizio della sceneggiatura. Posso garantire al 100% che George sarebbe felicissimo di vedere che tutto può continuare perché voleva che questo fosse l'ultimo timbro sul genere zombi.
Tutto parte dalla domanda che gli feci: "Dove vanno gli zombi alla fine della Terra dei Morti Viventi?". Non è un segreto che Diary e Survival of the Dead non erano la maniera in cui lui voleva terminare la serie. Twilight of the Dead doveva essere il suo addio al genere che aveva creato e voleva che fosse un film potente.
Il prossimo step sarà dunque quello di trovare un regista per Twilight of the Dead, regista che sarà scelto proprio da Suzanne Romero.
Qualche mese fa è arrivato nelle librerie, anche italiane, I morti viventi, il primo e ultimo libro di George A Romero.
Nel 2017, alla morte del grande regista, sua moglie Suzanne Desrocher Romero e il manager Chris Roe hanno raccolto tutti i suoi appunti affidandoli poi a Daniel Kraus (già co-autore con Guillermo del Toro di Trollhunters e dell’adattamento di La forma dell’acqua) per la stesura definitiva del libro.
La storia è la seguente: un virus sconosciuto trasforma buona parte degli abitanti della Terra in cadaveri assetati di sangue. Quando zombie e sopravvissuti si trovano a convivere, si scatena l’inferno. I vivi cercano di ricostruire una società, ma ben presto iniziano a torturare gli zombie per noia e divertimento, utilizzandoli per il loro intrattenimento e ghettizzandoli.
Secondo Kraus, Romero vedeva il suo libro come una rivincita nei confronti di Hollywood, potendo finalmente raccontare una storia senza censure, limiti di budget e compromessi con i produttori.
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