Tunué presenta: Kraken, di Emiliano Pagani e Bruno Cannucciari

Si chiama Kraken ed è la graphic novel che Pagani e Cannucciari hanno realizzato per Tunué

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Ci era stato rivelato nel corso dell'ultima intervista ai Paguri che Emiliano Pagani e Bruno Cannucciari avrebbero realizzato un fumetto targato Tunué. Ora sappiamo che si tratta di una graphic novel intitolata Kraken e che uscirà il prossimo 26 ottobre. Come si evince dal nome, che rievoca il fantastico mostro degli abissi, sarà un racconto di mare e mistero con una spiccata vena esistenziale.

Vi lasciamo alla copertina del volume, a un commento di Bruno Cannucciari e a un video che ritrae l'artista al lavoro.

Kraken, copertina di Bruno CannucciariVolevo una copertina “epica”, perché le storie di mare, per la loro stessa natura, hanno sempre un tono epico. Ma mostrando il protagonista ritto su una barca visibilmente arenata, malconcia, definitivamente fuori dall’acqua, ho voluto suggerire l’idea di storie di mare “immaginate”. E allora, tanto più se sono immaginate, la copertina deve misurarsi con la grandezza dei sogni.

Ma volevo anche, raccontando il meno possibile, che si intuisse un disagio. La prospettiva della barca non ci fa capire le esatte dimensioni del protagonista, ma ce lo mostra solo, di fronte a un mare in tempesta inghiottito dal buio.

[...] Come si può immaginare mi sono ispirato a moltissimi fumettisti e illustratori che amo (e anche a certi quadri visionari di mio fratello), ma questo molto prima di iniziare a disegnare sia il fumetto che la copertina. Riempirsi gli occhi, registrare e poi lasciare che sia la mano a scegliere. Ci trovo tracce di Riff Reb’s, Toppi, ma anche Max Ernst o altri artisti sui quali mi sono formato e ne ho dimenticato i nomi ma non la burrasca emotiva in cui mi hanno meravigliosamente sballottato.

[...] Questo è il primo libro che faccio con uno stile diverso da quello di Lupo Alberto: è proprio tutta un’altra cosa. E allora ho voluto – e potuto – sperimentare diversi segni e diverse tecniche, per il piacere fisico di raccontare una storia che ha molti registri. [...]

Fonte: Tunué

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