Il trionfo dello streaming: a luglio la televisione è crollata per la prima volta sotto il 50% negli USA

Per la prima volta la televisione (lineare e via cavo) è crollata sotto il 50% negli ascolti di luglio: è un trionfo per lo streaming

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Da tempo si parla di come la pandemia abbia favorito un processo già in corso da anni, e cioè quello della diffusione delle piattaforme streaming. La convinzione era che la vittima di tutto ciò fosse il cinema: la chiusura prolungata delle sale è diventata definitiva per molte di esse, e gli studios hanno iniziato a investire capitali immensi in quella che erroneamente pensavano sarebbe stata la nuova gallina dalle uova d'oro, e cioè creare tante singole piattaforme streaming che ambivano a competere con il gigante indiscusso, Netflix.

Ma eccoci qua, tre anni dopo, a festeggiare un'estate cinematografica che non è andata affatto male: i successi di Barbie e Oppenheimer confermano l'affezione del pubblico alla visione al cinema dei grandi film evento, e quello che inizialmente sembrava un flop, Elemental, ha in realtà confermato che il pubblico amo ancora la Pixar e che la Disney può tornare a beneficiare delle finestre di distribuzione ricavando da ogni passaggio (cinema, tv, download digitale, streaming, home video, passaggi televisivi). Questo weekend, poi, un film come Blue Beetle (che inizialmente doveva debuttare su Max) conquisterà la vetta della classifica americana.

Nel frattempo, però, qualcos'altro sta realmente agonizzando: è la televisione lineare. La televisione è ancora una delle fonti di ricavi più redditizie per le media company che hanno iniziato a rincorrere Netflix. Disney, per esempio, per anni ha generato miliardi in profitti grazie ai canali sportivi di ESPN. Lo streaming non è ancora riuscito a compensare il calo nei ricavi che il declino secolare della tv lineare sta facendo subire ai grandi studios, un processo che ha subito una forte accelerazione proprio durante la pandemia, con la diffusione dello streaming.

Un'analisi diffusa da Leichtman Reserach evidenzia come nella prima metà del 2023 quasi 3 milioni di americani abbiano deciso di cancellare il proprio abbonamento alla tv via cavo. E intanto Nielsen segnala che nel mese di luglio 2023 per la prima volta lo share della televisione è sceso sotto il 50%, superato dallo streaming. La tv via cavo è scesa sotto il 30% per la prima volta nella sua storia, mentre la televisione broadcast è crollata al 20%. Lo streaming rappresenta il 38.7% delle visualizzazioni: la piattaforma più vista è YouTube con il 9.2%, seguita da Netflix con l'8.5%, Hulu con il 3.6% e Prime Video con il 3.4%. Altre modalità di visione (come il video on demand, i videogiochi e l'home video) corrispondono all'11.6%. La tv lineare rimane il mezzo preferito per seguire lo sport e le notizie i diretta, ma per tutto il resto è lo streaming a farla da padrone.

Quale ironia che, sempre nel mese di luglio, sia stata Suits la serie più vista in assoluto in streaming, tra Netflix e Peacock: una serie nata sulla tv lineare, andata in onda per nove stagioni (cosa impensabile nell'attuale panorama streaming) e conclusasi nel 2019.

Certo, lo sciopero combinato di sceneggiatori e attori non ha aiutato: molti programmi e talk show sono stati sospesi, e gli studios sono andati in modalità repliche, dando il colpo di grazia a una programmazione estiva già tradizionalmente scarsa di suo. Ma appare evidente che il pubblico si sta spostando sempre di più verso lo streaming, una transizione che per molte major rappresenta ancora una perdita secca. La sfida degli studios sarà trovare il modo di cambiare il modello di business. Ma le lancette dell'orologio stanno correndo...

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