Tredici, il CEO di Netflix difende la scelta di rinnovare la serie: "Nessuno è obbligato a vederla"

Netflix ha risposto alle dure critiche causate dal rinnovo della sua serie Tredici, che ritornerà nel 2019 sulla piattaforma di streaming

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La scelta di rinnovare la serie Tredici per una seconda stagione non sembra essere stata accolta da tutti in modo positivo.
Reed Hastings, amministratore delegato di Netflix, ha però difeso la sua scelta:

"Lo show è stato enormemente popolare e ha avuto un grande successo. Si tratta di un contenuto in grado di coinvolgere ed è controverso, ma nessuno è obbligato a vederlo".

Fin dalla prima stagione, in cui si sono raccontate le motivazioni per cui Hannah Baker (Katherine Lanfgord) ha deciso di suicidarsi, il progetto tratto dal romanzo di Jay Asher ha però suscitato molte critiche.

L'associazione Parents Television Council ha ora condannato duramente il rinnovo:

"Netflix ha consegnato una bomba pronta ad esplodere ai teenager e ai ragazzi che guardano Tredici. Il contenuto e gli elementi legati alle tematiche presenti nella seconda stagione sono persino peggiori rispetto alle aspettative. Avremmo apprezzato che la serie desse spazio alla speranza e alla redenzione dopo che è stato mostrato in modo esplicito il suicidio della protagonista, ma invece che offrire un percorso in avanti, la stagione causa solo sconforto".

L'organizzazione ha quindi aggiunto:

"Condanniamo Netflix per aver rinnovato la sua serie che ruota intorno al suicidio di una teenager. La società ha già potenzialmente sulle proprie mani il sangue dei ragazzi per aver tenuto questa serie su una piattaforma che rende possibile ai giovani vederla, con la dura scena del suicidio, la sodomizzazione di un teenager e di una potenziale sparatoria in una scuola, oltre ad altri contenuti dedicati a un pubblico adulto".

Che ne pensate? Chi ha ragione?

Potete rimanere aggiornati sulla serie Tredici grazie alla nostra scheda.

Fonte: Deadline

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