I tre Christmas Carol su Disney Plus

Analizziamo i tre adattamenti di Christmas Carol su Disney Plus per aiutare a scegliere quello più adatto con cui intrattenersi a Natale

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Il Canto di Natale di Dickens è tra i racconti più adattati di sempre. Pensate che esistono ben 135 versioni tra film e prodotti per la TV. Su Disney Plus sono presenti tre delle più celebri riletture. Che siate genitori che vogliono far vedere per la prima volta l’inquietante Ebenezer Scruge ai bambini o che siate solo alla ricerca di un buon film da vedere a Natale questo articolo si rivolge a voi. Abbiamo cercato di fare una piccola guida sui tre Christmas Carol. Sono infatti molto diversi tra di loro con tre atmosfere piuttosto differenti e si rivolgono a un pubblico molto diverso.

Dalla pagina allo schermo, l’opera di Dickens non ha perso il suo valore di critica alla società di Londra piegata sullo sfruttamento minorile e costretta all’abbandono dei più poveri. È un racconto che riesce ancora ad attualizzarsi, a volte di più, a volte di meno, ma il percorso di ravvedimento e di ritorno alla bontà può ancora commuovere, soprattutto in occasione del Natale. Iniziamo quindi da quello più doloroso ed affascinante.

Com’è Canto di Natale di Topolino?

È giusto partire dal Canto di Natale di Topolino. Ne avevamo già parlato l’anno scorso stupendoci di come durasse solo 30 minuti mentre il ricordo che lascia è quello di un lungometraggio. In questo caso la lunghezza percepita è un complimento perché viene dall’abilità degli animatori nell’accumulare informazioni e nell’apprezzabile sintesi del regista Burny Mattinson. Un’esperienza maturata dietro le quinte lavorando come animatore ad opere come La Bella e la Bestia, Aladdin, Il Gobbo di Notredame e Il Re leone che si vede tutta.

Un film di animazione veramente per tutti che non risparmia però emozioni molto forti. I disegni enfatizzano le dimensioni dei fantasmi, il paesaggio parla, a volte è spettrale e cupo proprio come Scorge. I personaggi storici della Disney, come Topolino, Zio Paperone, Paperino, Pippo, sono usati come attori caratteristi. Scrooge non poteva non essere Paperone, Pietro era destinato ad essere il più inquietante dei fantasmi e così via. Ci sono poi tantissimi personaggi sullo sfondo ben noti ai fan della Disney. Alcuni si notano al primo colpo d’occhio, come il Grillo parlante o Cip e Ciop. Altri richiedono un po’ più di attenzione: ci sono i tre piccoli porcellini che intonano canzoni nella neve, Lady Cocca che balla tra la folla, Madre Coniglio, Sis, e molti altri.

Canto di Natale di Topolino è delle tre la versione di Christmas Carol più emozionante e rapida. Perfetta per i bambini che riusciranno a seguirla nella sua intera durata e saranno attratti dai personaggi conosciuti. Il film li porta in un viaggio emotivo molto ricco, il consiglio, per evitare malumori, è di invitarli a vederlo fino all’happy end finale. 

A Christmas Carol è per tutti?

Nel 2009 Robert Zemeckis ci riprovava. Dopo il fondamentale Polar Express del 2004, girato con l’apporto della performance capture (la tecnica che permette di inserire la performance di un attore su un corpo fatto a computer). Era un film sperimentale e innovativo per l’epoca che oggi mostra i segni dell’età. La stessa cosa avviene con A Christmas Carol.

Nei cinema arrivò anche in versione 3D, per questo oggi, vedendolo su Disney Plus, alcune scene sembrano insolitamente dinamiche. Ci sono oggetti che vengono verso lo spettatore e i fantasmi trascinano Scrooge in lungo e in largo. Tecnicamente è il più innovativo tra i tre ed è anche il più adulto. Gary Oldman interpreta Bob Cratchit e Colin Firth è Fred. La vera star assoluta del film è però Jim Carrey come Ebenezer Scrooge. Un casting perfetto che si muove benissimo anche con la CGI.

Purtroppo A Christmas Carol è invecchiato insieme alla sua computer grafica. I personaggi sono inquietanti, nella cosiddetta uncanny valley. Sono cioè visivamente in una zona perturbante, dove si può intravedere la vita messa in scena dagli attori sotto delle maschere digitali finte. Pertanto l’effetto è al confine tra lo spaventoso e il respingente.

Certo, il film è girato benissimo, la storia è più dark delle altre versioni e anche più approfondita, però è più probabile che venga apprezzato da un pubblico adulto, magari nostalgico della prima visione in sala.

Festa in casa Muppet è bello?

Il compromesso perfetto tra divertimento per i più piccoli e per gli adulti è Festa in casa Muppet. Il più bilanciato dei tre. Diretto nel 1992 da Brian Henson (al suo debutto in regia), il film si regge su un carismatico Micheal Caine. La cosa che sorprende sempre è come i pupazzi del Muppet Show riescano ad entrare nello spettacolo e a fondersi perfettamente. Ad un certo punto si metterà di vedere Kermit e compagnia come degli oggetti animati e si crede a tutto quello che accade in scena.

Magia del cinema, si potrebbe dire, ma anche magia del Natale dato che Festa in casa Muppet ha una ricompensa per tutti, grandi e piccoli. Fa ridere, ha molte canzoni, è ben diretto ed è anche sufficientemente rapido da non stancare.

Quando dei personaggi già noti reinterpretano altri caratteri è sempre divertente vedere quali ruoli vengono assegnati e questo adattamento non è da meno. Lo sforzo produttivo si può notare nei campi lunghi, con il paesaggio popolato da tantissime marionette. I Muppet riescono poi, con la loro ironia, a stemperare molto la retorica del racconto nel meno sentimentale dei Christmas Carol. 

Festa in casa Muppet è così un’ottima proposta per tutta la famiglia, il giusto compromesso tra la cura in regia di Zemeckis e le emozioni di Canto di Natale di Topolino.

E voi quale dei Christmas Carol su Disney Plus preferite? Fatecelo sapere nei commenti!

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