Trailer più brevi nei cinema americani?

L'associazione degli esercenti americani ha stilato delle nuove linee guida chiedendo all'MPAA di non proporre trailer più lunghi di due minuti...

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Trailer più brevi: è quello che chiede la National Association of Theater Owners (NATO), ovvero l'associazione degli esercenti americani.

Secondo quanto segnala l'Hollywood Reporter, l'associazione ha deciso di prendere spunto dalle lamentele degli spettatori americani, che sostengono che i trailer sono "troppo lunghi e mostrano troppe scene di un film", per ottenere maggiore controllo sul modo in cui i film vengono promossi all'interno dei loro cinema. Di conseguenza, ha proposto all'MPAA (la Motion Picture Association of America, l'associazione che riunisce produttori e major americane) nuove linee guida in cui si richiede di accorciare la durata massima dei trailer a due minuti: attualmente ciascun trailer può durare un massimo di due minuti e mezzo, con una sola eccezione all'anno per ciascuna casa di distribuzione. Pare invece che la NATO non voglia chiedere di accorciare la finestra complessiva in cui vengono mostrati i trailer, cioè 15 minuti: paradossalmente, quindi, potranno essere mostrati più trailer, ma saranno più brevi. Va detto, inoltre, che un film può essere rovinato anche in 2 minuti: il problema del "mostrare troppe scene di un film" non dipende tanto dalla durata di un trailer, quanto da quali scene si sceglie di mostrare.

Un'altra richiesta da parte della NATO difficilmente incontrerà il favore dell'MPAA: l'associazione chiede infatti che i film non vengano promossi al cinema prima di quattro mesi dalla loro uscita, accorciando quindi enormemente la finestra di marketing, e che l'uscita del film venga inserita in ogni strumento di marketing (sia esso un teaser, un trailer, uno spot, un poster), quindi tralasciando il classico "coming soon" dei teaser.

L'MPAA non ha ancora risposto a queste richieste, ma gli studios temono che se non seguiranno queste linee guida alcuni cinema potrebbero decidere di non proiettare i loro film. Al di là del clima teso, va sottolineato che stiamo parlando dell'esperienza cinematografica, e che una regolamentazione di questo tipo potrebbe spingere le major a sfruttare ulteriormente internet per la promozione.

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