Topolino: Indiana Pipps incontra SuperPippo, l'ultima storia di Massimo De Vita

Sul numero di Topolino in edicola è pubblicata Superpippo e Indiana Pipps in Arachidi e piramidi, storia che segna il ritiro dalle scene di Massimo De Vita

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Superpippo e Indiana Pipps in Arachidi e piramidi, di Massimo De Vita

Topolino 3366, disponibile in edicola da un paio di giorni, contiene un'importante storia per il settimanale, visto che segna l'uscita di scena di Massimo De Vita. Superpippo e Indiana Pipps in Arachidi e piramidi fa incontrare due apprezzati pippidi, il supereroe e l'avventuriero; si tratta dell'ultimo fumetto inedito che è stato disegnato da De Vita, su sceneggiatura di Bruno Sarda. In realtà l'ultimo fumetto Disney realizzato dall'autore in ordine cronologico è Indiana Pipps e il falso pianeta, da lui scritta e disegnata, già pubblicata però su Topolino lo scorso settembre.

Massimo De Vita è cresciuto in un ambiente disneyano, figlio d'arte di Pier Lorenzo De Vita, che lo ha introdotto quando era appena maggiorenne alla redazione del fortunato settimanale pubblicato da Mondadori. Dagli anni '60 inizia a disegnare illustrazioni con i personaggi Disney, passando alle tavole dei fumetti e successivamente anche a storie realizzate come autore completo. A lui dobbiamo la caratterizzazione grafica di personaggi come Indiana Pipps, Zapotec e Marlin. Tra le sue storie più apprezzate ci sono la saga fantasy della Spada di Ghiaccio e la saga fantascientifica dei Signori della Galassia; inoltre ha disegnato la maggior parte della serie C'era una volta... in America e l'apprezzatissimo episodio Qui, Quo, Qua e il tempo delle mele. Nell'ultima parte della sua carriera accantonerà i Paperi, per dedicarsi quasi esclusivamente ai personaggi di Topolinia, che apprezza maggiormente.

Dopo 60 anni di carriera e quasi 500 storie realizzate, Massimo De Vita va ora in pensione, con la consapevolezza di aver lasciato un'impronta indelebile nel fumetto Disney italiano.

Fonte: Francesco Artibani

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