Topolino: a Napoli Comicon la nuova storia di PK con due copertine variant
Arriverà tra qualche giorno in anteprima a Napoli Comicon la nuova storia di PK pubblicata su Topolino...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Dopo il Comicon questo numero del settimanale sarà disponibile a partire dal 6 maggio in tutte le edicole e in due diverse versioni, grazie a una doppia copertina componibile.
Questa la presentazione della trama:
Lyla è stata una grande amica di Paperino e del suo alter ego Pikappa: droide proveniente dal futuro, giornalista per il TG Doppio Zero, è stata membro della Tempolizia, un’organizzazione ipertecnologica del XXIII secolo la cui missione è proteggere la storia da quelle deviazioni e quei paradossi determinati dai viaggi nel tempo. E questa avventura è appunto legata al paradosso dei paradossi: il tempo e la storia infatti cambiano in continuazione, senza una ragione apparente, e soprattutto la Tempolizia sembra non esistere in nessuna di queste linee temporali alternative e fuori controllo. Per questo motivo la papera artificiale chiede l’aiuto del suo vecchio compagno d’avventura, con il quale inizia a viaggiare avanti e indietro nel tempo alla ricerca d’indizi.
Soltanto la realtà. Non nel senso che quanto il pubblico vedrà nella saga stia accadendo davvero (e se succedesse non ce ne accorgeremmo, poiché il nostro presente verrebbe riscritto), bensì perché la catastrofe che Pikappa deve affrontare ha un reale presupposto scientifico, come vuole la tradizione delle sue imprese, anche se viene spinto all’estremo. La realtà cui mi sono ispirato è quella al livello fondamentale, dove – secondo la fisica – lo spazio, il tempo e la gravità si mescolano in una specie di schiuma. Che come quella della vasca da bagno a volte può gonfiarsi e finire dappertutto…
Sciarrone ha invece raccontato cosa caratterizza il suo approccio al papero mascherato:
PK e tutto il suo universo non mi hanno mai abbandonato avendo partecipato fin da subito alla sua ideazione. Lo stile pikappiko, creato a metà degli anni ’90, è figlio della cultura giovanile che stavo sviluppando. Non fermarsi mai, non compiacersi, era parte integrante di quel processo che mi appartiene. Ho continuato a nutrire il mio immaginario nella stessa maniera, in questi anni e nel PK di oggi, ci sono come allora, i videogiochi che sto giocando, la musica che sto ascoltando e i film che non ho mai smesso di fagocitare tutti i giorni. Anche ricevere il peso dell’eredità di un tale fenomeno, ora come allora, deve far tremare i polsi: mi fosse stato consegnato, il timore di sbagliare mi avrebbe schiacciato. Come spesso mi è accaduto mi lancio nelle avventure con positività e ottimismo.