Top Gear Italia, terza puntata: tra fango, prosciutti, auto d'epoca e supercar, lo show inizia a ingranare
Arrivati al terzo appuntamento con Top Gear Italia possiamo dire che la trasmissione sta prendendo la piega giusta
La prima sfida della serata è quella tra i tre conduttori Guido Meda, Joe Bastianich e Davide Valsecchi alle prese con il cosiddetto "Gp dei rottami": un gran premio in un circuito di fango tra auto definite, in gergo, "pimpate" (cioè modificate ed elaborate) al fine di potersi sfidarsi in una corsa senza esclusioni di colpi, se non quello, espressamente vietato dal regolamento, di speronare il lato guidatore. Sei auto e sei piloti, tra cui Meda al volante di una Alfa Romeo 166 con tanto di camino fumante e con ghigno d'ordinanza che ricorda lo sfigatissimo e perfido Dick Dastardly del memorabile cartoon "La corsa più pazza del mondo".
Insieme a lui anche, ovviamente, Bastianich che gareggia con un vecchio taxi Bmw arricchito da un kitsch volante in pelo, e Valsecchi a bordo di una Ford Focus truccata da squalo con pinna sul tetto.
Il motore del taxi giallo di Joe si fonde. Guido, per mantenere incontrastata la sua fama di distruttore di auto (Demolition Man), procura alla sua vettura la rottura definitiva del semiasse. Davide, in un duello estremo con l'ultima auto avversaria ,che però prende fuoco, vince e festeggia la vittoria alzando, anziché la consueta coppa, un bel prosciutto... trofeo decisamente molto più in linea con la rusticità della sfida.
Questo episodio ci trasmette la sensazione che i tre conduttori siano molto più a loro agio del solito, anche perché ognuno fa ciò che gli riesce non solo meglio, ma che è anche maggiormente consono al suo carattere.
Meda è sempre un guerriero divertentissimo e combatte, come di consueto, fino all'ultimo giro di motore, mentre Bastianich nel corso della puntata può dare sfoggio del suo lato dandy (e un pochino snob) mostrandosi nella veste che più gli si addice: il collezionista di auto d'epoca. E difatti ci presenta così una favolosa Ferrari 365 GT del 1969 di cui sono stati prodotti solamente 800 esemplari. Un'esclusiva auto da sogno che Joe fa girare in pista con la perizia di un bravo guidatore, trasformandosi però in abile pilota nel momento in cui si ritrova come passeggero Valsecchi che, nonostante sia terrorizzato dalla guida eccessivamente sportiva dell'americano, gli dà tutte le dritte giuste per completare il giro a tempo da record.
Chi invece non segnerà tempi memorabili nel consueto "giro in pista con utilitaria" è l'ospite della serata. In realtà gli ospiti sono due, ovvero gli attori Alessandro Roja, l'apprezzatissimo Dandi di "Romanzo criminale", e Alessandro Borghi, interprete del cruento criminale Numero 8 del film "Suburra". Entrambi finiscono sulla lavagnetta con dei tempi che vengono piazzati sotto quello conseguito da Cristiana Capotondi - sfatando quindi l'evidente infondato mito della donna incapace al volante.
Per la parte dedicate alle supercar stavolta seguiamo Meda e Bastianich a spasso per le Dolomiti e le Tre Cime di Lavaredo con due rombanti auto sportive, una Audi Rs3 Sportback e una Mercedes AMG. Eliminati i limitatori di velocità, le due auto corrono su e giù per tornanti di montagna sfiorando quasi i 300 km/h e scatenando, tra i due sfidanti, una certa adrenalina. La competizione esplode nell'eccitante gara di accelerazione che avviene nell'abbandonato aeroporto di Cortina e che vede a bordo delle vetture anche tre corpulenti omoni al fine di assicurare il giusto assetto.
Non sappiamo dire se, vista la partenza non proprio scoppiettante delle prime due puntate, se la produzione abbia deciso di apportare qualche ritocchino alla post-produzione del programma, ma la puntata di stasera è stata decisamente più fluida e spassosa ed è davvero volata in un attimo. Forse, più semplicemente, Top Gear Italia ha finalmente ingranato la marcia giusta.
Credit Photo: Sky/Top Gear