Top Gear Italia: la quarta puntata si districa tra bolidi e... la PapaMobile

Partenza con una supercar da sogno per il quarto episodio di Top Gear Italia: Guido Meda apre la puntata a bordo di una Porsche GT3 RS...

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Partenza con una supercar da sogno per il quarto episodio di Top Gear Italia: Guido Meda apre la puntata a bordo di una Porsche GT3 RS di audace color arancio, un gioiellino da 205.000 euro... che il nostro prode conduttore provvederà però a distruggere al fine di continuare degnamente la saga di Demolition Man (procurando all'auto danni per un totale di 100.000 euro).

Ma andiamo con ordine. Nel vecchio porto abbandonato di Trieste, in un'atmosfera postmoderna alla Blade Runner, il primo drive test vede Meda impegnato a giocare a nascondino con il misterioso Stig, che alla guida di una Lamborghini Huracan verde pisello, dopo avere contato fino a 100, deve scovare il suo improbabile avversario. Secondo voi l'enigmatico pilota di bianco vestito riesce in questa impresa? Certo che sì, e tra inseguimenti degni di un poliziesco americano che avvengono tra fabbricati abbandonati ed edifici in disuso, si vola verso l'epilogo finale che tutti ci aspettiamo. Ma Meda, questa volta, la combina veramente grossa. Con una azzardata manovra impropria causa la rottura del semiasse e mette definitivamente fuori uso il suo bolide.

A parte il burrascoso rapporto con le auto, va detto che Meda potrebbe tranquillamente reggere da solo lo show: non se la tira, dice e fa quello che farebbe una persona comune, risulta sempre simpatico e divertente ed è facile immedesimarsi in lui. E lo è soprattutto in questa puntata, quando sega in due l'ipotetica valigia extra size da week-end della moglie che proprio non vuole saperne di entrare nel minuscolo bagagliaio della potente Porsche. Chissà quanti di voi signori telespettatori avete sognato di poter fare la stessa cosa...

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Simpaticissimo anche l'ospite di questa puntata, l'attore Claudio Bisio, che in un momento amarcord ricorda la sua prima auto, una Moretti minimax - improponibile macchina col motore di una 500, con tettuccio in telo e senza porte. Un veicolo a metà tra una golf cart e una jeep dei cartoni animati: googlare per vedere. Ma nella prova su pista con l'utilitaria Seat 1000 va ancora forte il girl power, perché se in vetta alla lavagnetta rimane incontrastato il tempo di Max Gazzè, il secondo posto di Cristiana Capotondi rimane intoccabile, e a Bisio non rimane, per ora, che un dignitosissimo, terzo posto.

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Fino a qui tutto bene, ma la sfida tra i tre conduttori che, parafrasando Masterchef, potremmo definire Invention Test, ci è parsa un tantino discutibile.
La produzione ha messo a disposizione dei tre host Meda, Bastianich e Valsecchi una somma di 5000 euro ciascuno per equipaggiare, in modo economico, un normale auto a loro scelta come fosse una vera Papamobile, la nota vettura utilizzata da Papa Francesco nelle occasioni ufficiali (che nella realtà è una Mercedes G 500 supercorazzata).

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Bastianich, gigione come al solito, trasforma la vettura prescelta in una sorta di Bar-mobile, con tanto di selezione di vini e piastra per waffles. Meda, invece, più in linea con il tema scelto, correda la sua Twingo bianca di confessionale e inginocchiatoio. Valsecchi, in un mix di sacro e profano, decora la sua Espace con strisce adesive raffiguranti San Cristoforo, protettore degli automobilisti, e una tamarrissima croce a luci led.

Va bene lo stile dissacratorio e irriverente del programma, ma le tre prove in pista cui vengono sottoposti i tre sfidanti ci sono parse al limite del blasfemo, o, senza essere bigotti, quantomeno di cattivo gusto. I nostri tre conduttori infatti hanno dovuto, durante il giro in pista a bordo della loro personale Papamobile, guidata per l'occasione con il consueto piglio sportivo da Stig, per prima cosa compiere un rito liturgico, ovvero travasare il vino eucaristico (o presunto tale) da una bottiglia all'altra, tentativo fallito da tutti e tre.

Il secondo round ha previsto la scrittura di un tweet di 140 caratteri, sempre sull'auto in corsa, e qui i nickname scelti per twittare, da "GuidoDaDio" a "Holystianich", ci sono parsi scadere un pochino nel pecoreccio. Ma la prova finale, che consisteva nel guidare ciascuno la propria auto, su una pista bagnata, scivolosa e con muri d'acqua, cercando di evitare sagome umane in una ipotetica Piazza San Pietro, e, avendo come passeggero un bambolo gonfiabile che rappresentava il Pontefice... beh, è stata davvero una trovata di basso livello.

Il tono dello show si è poi fortunatamente rialzato nell'ultima parte, quando il test drive in pista ha visto protagonista una fantastica Maserati Zagato Mostro, una vettura, costruita interamente a mano nella Carrozzeria Zagato, di cui sono stati prodotti solamente 5 esemplari in tutto il mondo. Un potentissimo bolide made in Italy da collezione, pensato per la pista e quindi con pochissimi accessori. Un'auto che fa PAURA, questa è la definizione più azzeccata che potesse dare Davide Valsecchi, l'unico in grado di potere guidare una vettura così mostruosa. La posta in gioco era troppo alta per permettere a Meda di fare ulteriori irreparabili danni!

E così si è chiusa la puntata di martedì sera, dove si è giocato con i fanti ma anche con i santi... attendiamo la prossima settimana per altre sorprendenti novità.

Photo Credit: Sky

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