Too Old to Die Young, Paul Schrader sulla serie di Nicolas Winding Refn: "Fa schifo"

Paul Schrader ha commentato su Facebook Too Old to Die Young, affermando che la serie di Nicolas Winding Refn "fa schifo"

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Paul Schrader, sceneggiatore di film come Toro Scatenato e L'ultima tentazione di Cristo e regista di film come American Gigolo e First Reformed, commenta spesso ciò che vede su Facebook. È il caso di Too old to die young, la serie in dieci episodi diretta da Nicolas Winding Refn e uscita su Amazon Prime Video l'anno scorso dopo essere stata presentata al Festival di Cannes.

Schrader, a quanto pare, non l'ha apprezzata per niente. Ecco perché:

TOO OLD TO DIE YOUNG. Che dilemma che è questa serie di Amazon. Fotografia e composizione dell'immagine ultra cool, come è giusto aspettarsi da Nic Refn. Sono un grande fan della recitazione laconica, del ritmo glaciale e delle trame aneddotiche, ma... ragazzi, questa serie fa schifo. È inerte.

Di chi è la colpa? A Miles Teller manca forse la misteriosa fisiognomica facciale di Paul Newman o Steve McQueen? O semplicemente scritta male? O, sostanzialmente, alla serie manca importanza metafisica? In storie come questa, lo spettatore deve credere che ci sia qualcosa in gioco, qualcosa che si rivelerà più avanti, qualcosa per cui valga la pena aspettare e proseguire. Una sorta di conseguenza. Non ho trovato nulla di tutto ciò. Un episodio mi è bastato.

Qualcuno ha fatto notare, nei commenti, che la serie decolla dopo qualche episodio, e quindi forse fermarsi al primo è stato un errore (non è forse un caso che a Cannes abbiano fatto vedere il quarto e il quinto).

Tuttavia anche nella nostra recensione avevamo sottolineato i problemi di sceneggiatura della serie:

Too Old to Die Young è un progetto esteticamente rigoroso e affascinante, ma più sregolato e respingente dal punto di vista dell’intreccio. È Nicolas Winding Refn a briglia sciolta, con i pregi e i difetti che ciò comporta. Con il Cliff Martinez immancabile alle musiche e addirittura un cameo di Hideo Kojima, che ricambia il favore dopo l’apparizione del regista in Death Stranding. A coadiuvarlo alla scrittura c’è Ed Brubaker, che in Marvel ha curato più cicli fondamentali su Captain America, ma che soprattutto – per quel che ci interessa qui – è l’autore di Criminal.

Voi cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

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