Tomorrow: la serie coreana che dà un'occhiata all'aldilà

Nei primi due episodi, la coreana Tomorrow mette in campo un urban fantasy di spessore incentrato sul suicidio e sulla resilienza

Condividi
Nel grande classico di Frank Capra La vita è meravigliosa, l'angelo Clarence salvava la vita all'aspirante suicida George la sera della vigilia di Natale. Son passati settantasei anni dall'uscita del film, e certo la sensibilità sull'argomento è molto cambiata; non è però scemato l'interesse per lo scottante tema, che è infatti al centro della serie coreana Tomorrow. I primi due episodi sono attualmente disponibili su Netflix, e già da essi è possibile farsi un'idea chiara di quella che sarà la prima stagione.

La storia è presto detta: il giovane disoccupato Choi Jun-woong (Rowoon) resta vittima di un incidente mentre tenta di salvare dal suicidio un barbone. Finito in coma, si risveglia in una sorta di aldilà in cui viene assunto come aiutante di Goo Ryeon (Kim Hee-sun) e Lim Ryung Gu (Yoon Ji-on), due tristi mietitori incaricati di impedire alle persone di togliersi la vita. Nelle due puntate iniziali, seguiamo la bizzarra squadra mentre cerca di salvare dall'abisso della disperazione un'autrice televisiva.

Dalla luce al buio

A dispetto di un primo episodio dai toni leggeri e talvolta comici, già dal secondo Tomorrow spiazza lo spettatore con la trattazione schietta e ruvida di un trauma incancellabile. I meandri della mente di un suicida sono antri colmi di paura e disillusione, spaventosi per chiunque vi si addentri; nessuna sorpresa, quindi, che Choi Jun-woong esca profondamente segnato - nel bene e nel male - dalla sua prima, straniante missione con i mietitori. Provato nello spirito per aver sperimentato il dolore, ma portatore novello di un messaggio di rinascita.

Seppur seguendo gli stilemi un po' sopra le righe di certa serialità coreana, questo esordio di Tomorrow calamita l'attenzione dello spettatore raccontando, con ritmo accattivante, la tragedia della depressione; senza voler svelare troppo, ci limiteremo a dire che l'immedesimazione con il dolore dell'aspirante suicida è foriera di emozioni forti e spesso sgradevoli. Sembra esser questa la chiave di Fiore caduto (questo il titolo dei due episodi): dove manca empatia, non ci può essere comprensione di certi neri, distruttivi meccanismi della psiche.

Un inizio incoraggiante

Stando a quanto visto finora, consigliamo Tomorrow a chiunque sia attratto dall'urban fantasy o, semplicemente, da un'originalissima trattazione del tema del suicidio. Non risparmiando, come detto, qualche pugno nello stomaco, la serie è peraltro permeata da una certa spettacolarità in termini di scenografia ed effetti visivi; se a questo andiamo ad aggiungere un cast particolarmente azzeccato, capeggiato dalla carismatica e misteriosa Goo Ryeon di Kim Hee-sun, la promozione è momentaneamente certa.

Restiamo quindi con la curiosità di seguire tanto lo sviluppo orizzontale della trama, quanto di osservare le piccole storie del suo percorso procedurale; c'è molto da scoprire, a partire dai segreti del passato - e, perché no, del presente - di Goo e Lim. Segreti che, siamo pronti a scommetterlo, saranno legati almeno in parte al tema del suicidio. In attesa dei prossimi episodi, non possiamo che constatare come Tomorrow abbia colto nel segno, attirando l'attenzione di un ampio pubblico su un argomento scomodo ma fatalmente importante.

Continua a leggere su BadTaste