Tom Perrotta parla di "The Leftovers": "Non cerchiamo di scoprire cosa è accaduto"

L'autore Tom Perrotta parla di "The Leftovers" soffermandosi su alcuni particolari

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The Leftovers, la nuova serie della HBO proveniente da Damon Lindelof - co-creatore di Lost - ha inevitabilmente suscitato una serie di paragoni tra essa e lo show che vedeva protagonisti i più famosi naufraghi del piccolo schermo.

Ciò è apparso inevitabile per via di alcune similitudini. Oltre ad avere Lindelof in comune, i due show esplorano entrambi lo scontro tra scienza e fede, ed entrambi hanno dei personaggi che cercano di andare avanti e di superare un cambiamento che ha stravolto le loro vite. Ma una grande differenza tra i due show, in realtà, c'è: mentre Lost cercava di dare delle risposte a quanto accaduto, The Leftovers non ha alcun interesse nel voler svelare il mistero che è al centro della sua storia.

Come già sappiamo, la serie è tratta dall'omonimo romanzo di Tom Perrotta, in cui il 2% della popolazione svanisce improvvisamente, e la narrazione degli eventi veri e propri su cui si basa il libro è ambientata tre anni più avanti, momento in cui le persone che sono rimaste stanno ancora metabolizzando il loro lutto e avanzano tra le incertezze provocate dall'inspiegabile sparizione. Lo stesso Perrotta, che è co-creatore e produttore esecutivo della serie, ha spiegato: "La mia speranza è che [i telespettatori] capiscano che il cuore dello show non sta nel chiedersi, 'Dov'è finita questa gente?' Si tratta di chiedersi, 'Come faranno le persone che sono rimaste qui a portare avanti le loro vite?'"

Lindelof rafforza questo pensiero dicendo: "Il DNA di The Leftovers è la presentazione priva di scuse di... una storia che racconta il vivere in un mistero irrisolvibile e le frustrazioni che ciò comporta. Penso quasi che sarebbe un tradimento nei confronti del libro di Tom se dicessimo, 'Oh, risponderemo a questa o quella domanda.' Tutti i personaggi dello show vivranno le stesse esperienze che vivrà il pubblico."

Perrotta aggiunge: "Le persone avranno delle aspettative e delle esigenze narrative, e - come spesso accade - alcune di loro si ritroveranno frustrate. Io penso che lo show si faccia in quattro per spiegare che questi personaggi in realtà non si aspettano di scoprire cosa è accaduto. Si sono rassegnati al fatto che non riusciranno a comprendere cosa è accaduto. Per me, lo show racconta di come troviamo un significato quando non abbiamo delle risposte... La gente vuole essere rassicurata, vuole delle risposte, e lo show spiega cosa accade quando non le hanno. La frustrazione è un sentimento che fa parte della storia, e non potrò avercela con chi del pubblico la sentirà sulla sua pelle."

Fonte: TV Guide

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