Tom Holland è pentito di non aver contattato Andrew Garfield dopo l'ingaggio per Spider-Man
Tom Holland imputa alla sua giovane età la mancanza di "empatia" provata nei confronti del collega che ha rimpiazzato come Spider-Man
Come vi abbiamo spiegato ieri segnalando le parole dell'attore circa il lavoro dietro le quinte per Spider-Man 4 (ECCO TUTTI I DETTAGLI), Tom Holland è il protagonista della cover story dell’Hollywood Reporter pubblicata in concomitanza all’uscita della nuova serie TV Apple da lui interpretata, The Crowded Room (LE RECENSIONI INTERNAZIONALI).
A tal proposito Tom Holland dice:
È stato tutto imputabile alla mia ingenuità di ragazzo. Avevo 19 anni quando sono stato scelto. Ero così preso dall'aver ottenuto il ruolo che non ho mai dedicato del tempo a pensare a come doveva essere stato per lui. Se avessi fatto il mio secondo film e non avesse avuto il successo che avrebbe dovuto avere e mi avessero sostituito, avrei davvero faticato a riprendermi. Andrew invece si è ripreso in modo incredibile. Mi sarebbe piaciuto solo chiamarlo e dirgli: 'Sai, non posso rifiutare questa opportunità'.
È stato meraviglioso. Io, Andrew, Tobey - abbiamo un legame incredibile in quanto persone che hanno vissuto qualcosa di così unico e , in virtù di ciò, ci sentiamo davvero come fratelli. Abbiamo una chat di gruppo fantastica e ci sentiamo ogni tanto. Si chiama Spider-Boys.
Quando l'editor dell'Hollywood Reporter gli chiede di cos'abbiano discusso l'ultima volta che si sono sentiti, Tom Holland rivela:
Stavo facendo un evento di beneficenza a Londra per il Brothers Trust e ho chiesto loro se fossero così gentili da firmare un poster da mettere all'asta. Ovviamente sono stati felici di accontentarmi.
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FONTE: The Hollywood Reporter