Tom Hanks definisce i critici dei "succhiac*zzi": "Il parametro per capire se un film è importante è il tempo"
La star ricorda in particolare chi trent'anni fa bocciò Music Graffiti, suo esordio alla regia, per poi rivalutarlo col tempo
Per promuovere il suo nuovo film Here, in Italia da gennaio, Tom Hanks è stato ospite del podcast di Conan O’Brien, in cui a un certo punto si è scagliato senza mezzi termini contro i critici. Li ha definiti infatti dei "succhiac*zzi", in quanto ritiene che sia il tempo, e non loro, il "parametro di misurazione dell'importanza" di un film. L'attore inizia riflettendo:
Una volta c'erano questi Rubiconi [il celebre fiume attraversato da Giulio Cesare, divenuto proverbiale] che si incrociavano. Il primo era capire se [un progetto] ti piaceva o meno. Ho letto questa [sceneggiatura] e mi piace. Il Rubicone successivo lo attraversi quando il film è completamente finito un anno e mezzo dopo e lo vedi per la prima volta, e potrebbe piacerti. Non importa se funziona o meno. Poi i critici si esprimono, e questo è il terzo Rubicone. Dicono: “Lo odiamo, ci piace". Questa è la cosa peggiore. "Tom, ti ho visto in un film. Era carino”. È allora che chiedi a tua moglie: " Potresti prendere il revolver dal cruscotto e nasconderlo da qualche parte, perché credo...”.
Il film esiste esattamente così com'è, al di fuori dello status di perdente o vincitore o di pollice su o pollice giù. Ed è come se questa cosa che non ha funzionato all'epoca funzionasse ora, o proprio il contrario, una cosa che era enorme all'epoca ora è un pezzo da museo e non parla davvero di nulla”.
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