Tom Hanks definisce i critici dei "succhiac*zzi": "Il parametro per capire se un film è importante è il tempo"

La star ricorda in particolare chi trent'anni fa bocciò Music Graffiti, suo esordio alla regia, per poi rivalutarlo col tempo

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Per promuovere il suo nuovo film Here, in Italia da gennaio, Tom Hanks è stato ospite del podcast di Conan O’Brien, in cui a un certo punto si è scagliato senza mezzi termini contro i critici. Li ha definiti infatti dei "succhiac*zzi", in quanto ritiene che sia il tempo, e non loro, il "parametro di misurazione dell'importanza" di un film. L'attore inizia riflettendo:

Una volta c'erano questi Rubiconi [il celebre fiume attraversato da Giulio Cesare, divenuto proverbiale] che si incrociavano. Il primo era capire se [un progetto] ti piaceva o meno. Ho letto questa [sceneggiatura] e mi piace. Il Rubicone successivo lo attraversi quando il film è completamente finito un anno e mezzo dopo e lo vedi per la prima volta, e potrebbe piacerti. Non importa se funziona o meno. Poi i critici si esprimono, e questo è il terzo Rubicone. Dicono: “Lo odiamo, ci piace". Questa è la cosa peggiore. "Tom, ti ho visto in un film. Era carino”. È allora che chiedi a tua moglie: " Potresti prendere il revolver dal cruscotto e nasconderlo da qualche parte, perché credo...”.

Dopo i critici arriva il responso al box office e "poi passa un sacco di tempo in cui nessuna di queste cose ha più importanza”:

Il film esiste esattamente così com'è, al di fuori dello status di perdente o vincitore o di pollice su o pollice giù. Ed è come se questa cosa che non ha funzionato all'epoca funzionasse ora, o proprio il contrario, una cosa che era enorme all'epoca ora è un pezzo da museo e non parla davvero di nulla”.

L'intervistatore gli cita allora Music Graffiti, suo esordio alla regia nel 1996 all'epoca bocciato dalle recensioni. “Lascia che ti dica qualcosa su questi succhiac*zzi che scrivono di cinema. Posso dirlo? A proposito di Music Graffiti, uno di loro aveva scritto: 'Tom Hanks deve smetterla di frequentare i veterani della TV, perché il film sembra proprio un prodotto per la televisione e non è un granché'”. Con il passare dei decenni e la trasformazione del film in un cult, lo stesso critico si è espresso poi a suo favore. “Dicevano: 'Bastano che passino 20 anni dall'uscita e il film finisce per dire qualcosa'. Ma sappiamo tutti che questo mondo è così, è un luna park, un concorso".

Trovate tutte le informazioni su Music Graffiti nella nostra scheda.

Fonte / NY Post
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