Tom Cruise e la dirigenza della Paramount hanno avuto attriti sul budget di Mission: Impossible 7 e 8
Brian Robbins, CEO di Paramount, parla in modo diplomatico degli attriti con Tom Cruise per il budget degli ultimi Mission: Impossible
La lavorazione di Mission: Impossible 7 e 8 non rientra di certo nell'ambito della semplicità considerato tutto quello che Tom Cruise, Christopher McQuarrie e la Paramount hanno dovuto affrontare in quanto a budget aumentato esponenzialmente per colpa della pandemia di nuovo Coronavirus (prima lo stop alla lavorazione poi una ripartenza con il rispetto di rigidi e costosi protocolli anticontagio). A questo si deve aggiungere il fatto che le tribolazioni produttive sono ben lungi dall'essere terminate: la produzione dell'ottavo capitolo è stata interrotta dallo sciopero degli sceneggiatori quando mancava da girare "la sequenza più colossale di tutte" e il successivo avvio dello sciopero degli attori è poi intervenuto con l'ulteriore carico di complicazioni.
Il dirigente, con piglio diplomatico, spiega:
Diciamo semplicemente che lo studio, la produzione e Tom erano in disaccordo sulla direzione creativa da intraprendere ed eravamo fermi in un punto morto. Abbiamo dovuto premere il pulsante di pausa. Erano bloccati su come procedere con 'Dead Reckoning 2' mentre stavano terminando la prima parte. Era una questione produttiva e riguardava l'ampiezza di ciò che veniva richiesto alla compagnia. La domanda che dovevamo porci era: ne abbiamo davvero bisogno e perché? E poi: quanto sarà grande e quanto tempo richiederà?
Tutte le informazioni su Mission: Impossible 7 sono disponibili nella nostra scheda.
FONTE: Variety