Tokyo Ghost: Cary Fukunaga regista del nuovo film della Legendary

Cary Fukunaga continua a tenere l'agenda piena visto che in attesa del suo No Time to Die, dirigerà il film diTokyo Ghost per la Legendary

Redattore per badtaste.


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Cary Fukunaga continua a tenere l'agenda piena visto che in attesa del suo No Time to Die, e dopo i suoi impegni presi per una serie Apple, ha già siglato un accordo per il suo prossimo progetto, un adattamento cinematografico della serie a fumetti cyberpunk Tokyo Ghost per la Legendary.

Tokyo Ghost è ambientato nel 2089, in un anno in cui l'umanità è diventata completamente dipendente dalla tecnologia per evadere dalla realtà. La storia segue due sbirri, Debbie Decay e Led Dent, che lavorano nelle Isole di Los Angeles e alla Terra: ricevono l'incarico di andare nell'ultimo paese libero dalla tecnologia sulla Terra, il nazione giardino di Tokyo.

Gli autori della serie a fumetti targata Image Comics sono Rick Remender e Sean Gordon Murphy; Remender, che ha lavorato con i fratelli Russo come co-creatore e supervisore della serie Syfy Deadly Class, sarà lo sceneggiatore del progetto Legendary.

Fukunaga sarà anche produttore del progetto attraverso la sua casa di produzione Parliament of Owls con Hayden Lautenbach. Jon Silk lo affiancherà con la Silk Mass.

Fukunaga al momento è impegnato con la regia di tre episodi della serie Apple ambientata durante la Seconda guerra mondiale, Masters of the Air per la Amblin e la Playtone di Tom Hanks.

Ecco la sinossi del primo volume edito da BAO Publishing:

Debbie Decay e Led Dent sono sbirri in servizio sulle Isole di Los Angeles e ne hanno viste di tutti i colori, ma la loro nuova missione è qualcosa per cui non sono preparati: una trasferta nell’ultimo territorio privo di tecnologia del mondo, la nazione giardino di Tokyo. Rick Remender e Sean Gordon Murphy creano un mondo che è allo stesso tempo densissimo di azione e una profonda riflessione sulla nostra generazione del “tutto e prima di subito”, stratificando immaginari e messaggi attorno a quella che, in fondo in fondo, è una storia d’amore.

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