Todd McFarlane parla dell'attuale scena dei comics e di cosa serve per sfondare

Todd McFarlane, creatore di Spawn e co-fondatore della Image, parla del panorama americano attuale e di come lui e Rob Liefeld siano giunti al successo

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Todd McFarlane è un nome che ultimamente si fa più spesso quando si parla di Cinema, piuttosto che di Fumetto. Il che non significa che l'artista canadese che ha contribuito a rivoluzionare il modo in cui i comics apparivano visivamente negli anni Ottanta e Novanta non abbia progetti, interessi e soprattutto opinioni molto precise sul mondo che lo ha reso ricco e famoso. Il creatore di Spawn ha rilasciato un'intervista a Newsarama in cui ha parlato del panorama dei nostri giorni.

Eccovi le dichiarazioni di maggiore interesse, a partire dalla sua opinione riguardo all'attuale generazione di star del Fumetto americano:

Spawn #300, copertina di Todd McFarlane

McFarlane - Mi pare che in questo momento ci sia un grande entusiasmo, simile a quello della mia giovinezza, ma credo che all'epoca noi avessimo attraversato un periodo molto diverso. C'era una sorta di follia nei primi sei mesi in cui lanciammo la Image. Le uniche occasioni in cui ho visto un simile fervore nel pubblico sono le volte in cui mi sono trovato su un palco assieme a Stan Lee.

Oggi i fumetti che vengono pubblicati toccano un sacco di generi e stili, sono eclettici e diversificati. All'epoca, invece vivevamo in un mondo che veniva costantemente spinto in un angolo e, da quella situazione, noi potemmo cavalcare quell'interesse nuovo, quella follia, per portarlo verso mete più sane, più sensate. I periodi sono molto diversi, ma certamente le opportunità per autori e artisti ci sono.

C'è sempre qualcuno che si inventa un nuovo modello, qualcosa di nuovo su cui la gente vuole mettere le mani. So che quel qualcuno è in giro anche in questo momento, che ha un personaggio che nessuno conosce nel cassetto, ma che tra dieci mesi si rivelerà importante per la nostra industria, per il modo in cui la sua storia sarà scritta o per il modo in cui colpirà il pubblico.

Nel mondo della vendita di tavole originali, mi pare di vedere una differenza, nel senso che certamente tutti vogliono accaparrarsi delle copertine, come sempre, ma il mercato regala anche un sacco di scelta. Ci si può permettere una tavola di un artista davvero importante con trecento dollari, oppure se ne possono comprare dieci di disegnatori meno noti con la stessa cifra.

Oggi come allora, si può decidere come spendere il proprio denaro, ma io vedo una fame di tavole originali davvero inedita. Credo che sia una cosa divertente e interessante e che possa portare ad avvicinarsi ai propri artisti preferiti. Avete visto quanto sono cresciute, in questo senso, le convention di San Diego e New York? Pazzesco.

McFarlane confessa di non aver mai fatto pagare i propri sketch, come oggi è invece piuttosto comune fare, soprattutto oltreoceano, ma ricorda anche di non averne realizzati molti: il suo stile iper-dettagliato e dinamico non è molto rapido, quindi era più tipo da autografi. Vedere le zone dedicate a firme e disegni delle convention è per lui una cosa positiva, poiché significa molta più visibilità per gli emergenti e molte più chance di guadagnare grazie alla propria arte. Unico neo: alcuni artisti potrebbero guadagnare talmente tanto dalle manifestazioni che potrebbero non essere stimolati a realizzare fumetti.

McFarlane - C'è in giro un sacco di talento impressionante, ma tanti di questi disegnatori non fanno altro che sketch. E posso capire il perché, ma a un certo punto, secondo me, se non fai il salto alla realizzazione del prodotto fumettistico, il valore delle tue tavole e delle tue commissioni è destinato a restare stagnante. Credo. E trovarsi alla mercé del mercato non è il massimo, specialmente quando si presentano situazioni come quella attuale che congela le manifestazioni di massa.

Al che, su stimolo dell'intervistatore, il focus si è concentrato sulla più famosa creatura di Todd McFarlane: Spawn, ovviamente.

Spider-Man e Spawn, illustrazione di Todd McFarlane

McFarlane - Non preoccupatevi per Spawn. Continueremo a proseguire con la storia, a tutti i costi. Anche se dovessimo farlo in digitale o se ci fossi solo io con un gessetto a disegnare per terra. Sono disposto anche a fare la consegna degli albi porta a porta. Il mondo non ha motivo di preoccuparsi per le prossime azioni di Todd McFarlane. Come fare per leggere i fumetti di Spawn in questo momento di emergenza? Stiamo pensando a una soluzione, e la troveremo

Che disegnatore mi sento oggigiorno? Sai, quando sei pagato per disegnare otto ore al giorno, migliori per forza. Per anni, invece, io non l'ho fatto, quindi non posso dirti che la mia abilità sia la stessa di dieci anni fa.

La cosa divertente è che, quando ho disegnato il crossover di Spider-Man e Spawn, il Ragno mi è venuto fuori esattamente come lo disegnavo all'epoca. Memoria muscolare! Per mia fortuna, quella versione del personaggio è ancora moderna e amata dal pubblico, a molti è mancata. Ma in termini di capacità tecnica non ho dubbi che attualmente ci siano migliaia di disegnatori migliori di me in giro.

McFarlane pensa che questo sia sempre stato vero: più che il suo talento realizzativo, sono la sua visione e il suo stile a colpire l'immaginario dei lettori e a renderlo un loro beniamino. Un discorso simile, secondo lui, si potrebbe fare per Rob Liefeld.

McFarlane - La gente dice un sacco di cose dei suoi disegni, ma quel ragazzo ha spremuto ogni goccia di efficacia che poteva dalle sue abilità tecniche. E io ho grande ammirazione per le persone che riescono a sopravvivere, specialmente se lo fanno per decenni e in questa industria, anche se non sono proprio i migliori su piazza. Credo che sia ancora più ammirevole. Il punto è che c'è un sacco di gente che non si valorizza come dovrebbe, che si convince da sola di tutti i motivi e le ragioni per cui una certa cosa sarà impossibile. Ma se non si è capaci di promuovere se stessi, bisogna essere consapevoli del fatto che nessuno al mondo ha il compito di farlo per te.

Il nostro è un mondo difficile. A volte è più importante avere il coraggio di tentare una cosa piuttosto che essere bravi a farla. Bisogna essere quasi dei folli, come me e Rob Liefeld, che non siamo per forza grandiosi, ma ogni giorno ci svegliamo convinti di esserlo.

Fonte: Newsarama

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