Tiziano Sclavi, i rapporti con la Bonelli e i suoi prossimi progetti
Sul il venerdì di Repubblica arrivato in edicola quest'oggi, Tiziano Sclavi si racconta
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Trovo molto presuntuoso e supponente che un autore parli di quello che ha fatto e lo spieghi.
[…] L'interpretazione del lettore quella che conta, non la mia.
Sclavi ha parlato di Le voci dell'acqua, la sua prima graphic novel, disegnata da Werther Dell'Edera, che sbarcherà in fumetteria e in libreria il prossimo 10 gennaio per Feltrinelli Comics:
Il libretto è cupo e disperato, meglio riderci sopra un po'.
Devo scrivere ancora due numeri di una miniserie di sei che si chiama I racconti di domani. Ma tra me e la Bonelli, a cui è destinata, le cose non vanno affatto bene. I nostri attuali rapporti provocano malessere e insoddisfazione. La filosofia della casa editrice non è più quella di una volta, e mi dispiace molto. Ma è un problema mio personale. Spero che tutto si risolva in modo soddisfacente per entrambi. Però attualmente chissà perché mi viene in mentre Brancaleone: “Un solo grido, un solo idioma, scapùma“.
Il nuovo corso [di Dylan Dog - NdR] vuol dire Roberto Recchioni [...], che è uno dei pochissimi grandi autori di oggi. Certo che mi piace!
[Profondo Nero - NdR] è un sogno che si avvera, un altro dei miei idoli che scrive per Dylan. E devo ringraziare Roberto che è riuscito a coinvolgerlo.
Infine, Sclavi ha affermato di non leggere molti fumetti, ma qualche eccezione c'è:
Ne leggo pochissimi, confesso. Tra gli autori che mi piacciono e di cui ho gli ultimi libri da leggere ci sono Zerocalcare e Ortolani.
Galleria
Tocca un'immagine per scorrere la galleriaFonte: Il Venerdì di Repubblica