Tim Burton evita di usare Internet: "Mi spaventa e mi deprime. Il termine burtoniano? Mai piaciuto"

Il noto regista preferisce tenersi occupato con cose semplici, come guardare le nuvole o la sua collezione di dieci modelli di dinosauri giganti che tiene nel giardino di casa

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In occasione dell'inaugurazione di un'importante retrospettiva sulla sua carriera a Londra, Tim Burton ha confessato a BBC News una sua importante paura:

Chi mi conosce sa che sono un po' tecnofobico. Se considero Internet, mi accorgo di essere piuttosto depresso. Mi ha spaventato perché sono finito in un buco nero. Quindi cerco di evitarlo, perché non mi fa sentire bene. Mi deprimo molto rapidamente, forse più rapidamente di altre persone, ma non mi ci vuole molto per iniziare a fare clic e mandarmi in cortocircuito.

Il regista ha poi raccontato che tenersi occupato e fare cose semplici come guardare le nuvole lo aiuta a sentirsi meglio. Così come la sua collezione di dieci modelli di dinosauri giganti che tiene nel giardino di casa, come quelli che si trovano nei parchi divertimenti, tra cui un T-Rex di 6 metri. Burton ha tirato fuori il suo cellulare e ha mostrato con orgoglio la foto di un Brontosauro di 15 metri, aggiungendo che Nicolas Cage ne possiede di “veri”.

A spaventare Burton sono anche i rapidi progressi dell'intelligenza artificiale. “È qualcosa che non riesco nemmeno a comprendere”, ha rivelato, citando poi un incidente avvenuto l'anno scorso in cui l'IA è stata usata per trasformare i personaggi Disney in personaggi in stile Burton, che il diretto interessato aveva commentato con queste parole.

A proposito poi dell'aggettivo "burtoniano", da tempo comunemente usato, il regista lo rifiuta categoricamente. “Non mi è mai piaciuto. Non voglio diventare di tendenza. Mi ci è voluta tutta la vita per cercare di essere qualcosa di simile a un essere umano".

L'ultimo film del regista, Beetlejuice Beetlejuice, è arrivato al cinema lo scorso settembre. Trovate tutte le informazioni nella nostra scheda.

Fonte / BBC News
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